A Piedicastello ieri la festa “Uniti per l’Ucraina libera”

La festa “Uniti per l’Ucraina libera” di ieri (24 agosto) a Piedicastello

C’è chi ha indossato gli abiti tipici e chi invece ha cucinato un piatto per far conoscere a tutti la gastronomia ucraina. Ieri, mercoledì 24 agosto, a Piedicastello è stata festeggiata la giornata dell’indipendenza ucraina dall’Unione Sovietica. Era il 24 agosto 1991 quando il Paese ottenne la piena autonomia. Un salto indietro nel tempo dal sapore amaro, vista la guerra che da 6 mesi imperversa nel cuore dell’Europa.

A organizzare la festa, l’associazione culturale degli ucraini in Trentino “Rasom” e “Aiutiamoli a vivere”, con il contributo degli alpini e con il patrocinio del Comune di Trento. “Un abbraccio alle persone che sono qui a Trento, per lavoro o perché fuggite dalla guerra – così il sindaco di Trento Franco Ianeselli sui social -. E il pensiero va a tutte le persone che, in Ucraina, resistono. Noi non li lasceremo soli”. Ianeselli ha poi citato il messaggio del presidente Mattarella, il quale ha detto che “l’Italia ribadisce il suo impegno ad assistere il popolo ucraino anche sotto il profilo umanitario e della ricostruzione”.

“Va affermata ancora una volta la necessità di una immediata cessazione delle ostilità per l’avvio di un processo negoziale – prosegue il messaggio del capo dello Stato – in vista di una soluzione pacifica, giusta, equa e sostenibile per l’Ucraina”.

Sono passati 6 mesi dall’inizio della guerra in Ucraina

Ha partecipato alla manifestazione, oltre al sindaco di Trento, anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che ha sottolineato come “non si fermano le azioni per l’accoglienza e l’accolta delle donazioni attraverso il Fondo di solidarietà promosso assieme alla società civile”.

L’appuntamento, “Uniti per l’Ucraina libera” è stato “utile per ribadire con forza l’urgenza di lavorare insieme per la pace”, ha precisato Fugatti. “E per sottolineare inoltre – ha aggiunto – che dietro all’emergenza ucraina e all’accoglienza garantita dal Trentino non ci sono numeri, ma persone. Ognuna con la propria storia, il desiderio di riprendere il filo della propria vita interrotta dalle conseguenze del conflitto. Trovando un aiuto, anche se temporaneo, nella solidarietà di un’altra comunità e territorio”.

Quante sono le persone arrivate finora in Trentino? Come ha sottolineato Cinformi una settimana fa, attualmente sono 2.410 le persone accolte in provincia. Un numero in crescita rispetto alle 2.287 di meno di un mese fa. Alcune persone però sono rientrate in patria (350). Delle persone accolte attualmente, 549 sono inserite nell’accoglienza provinciale, mentre le rimanenti 1.861 sono in una sistemazione autonoma. Risultano 882 le persone che sono state ospitate nell’ambito del protocollo tra commissariato del governo e Provincia autonoma per l’accoglienza straordinaria.

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