Ucraina, due attivisti trentini partecipano alla carovana di pace partita per Mykolaïv

Alberto Tamanini e Giulio Francomanno in viaggio verso Mykolaïv, in Ucraina, con Stop the War Now

Sono due i trentini in viaggio per Mykolaïv, in Ucraina, per la terza carovana della pace della rete Stop the War Now. Si tratta di Alberto Tamanini di Vigolo Vattaro e di Giulio Francomanno di Caldonazzo, entrambi attivisti del Cantiere di Pace nato in Trentino per organizzare momenti di sensibilizzazione sul tema della pace a livello locale, partecipando al contempo ad iniziative di rilievo italiano ed europeo che chiedono una risoluzione diplomatica del conflitto tra Ucraina e Russia.

Tamanini e Francomanno fanno parte di una delegazione di 50 volontari che rappresentano 175 organizzazioni della società civile italiana. La destinazione è Mykolaïv, una città di oltre 400.000 abitanti situata nel sud dell’Ucraina, a circa 130 chilometri da Odessa sul Mar Nero, dove da tre mesi vivono i volontari italiani della Giovanni XXIII.

Assieme a Tamanini e Francomanno c’è anche Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, in rappresentanza dei vescovi italiani.

“Andremo sul fronte della guerra per non lasciare sola la popolazione piegata dalle bombe in questi 6 mesi di guerra”, spiega Alberto Capannini di Operazione Colomba, il corpo civile di pace della Comunità Giovanni XXIII, presente in Ucraina dall’inizio della guerra. “La gente ci ha invitato a condividere con loro l’angoscia e la paura. Andiamo per sollecitare la politica ad aprire delle trattative di pace. Porteremo anche beni di prima necessità all’andata ed al ritorno, previsto dal 3 al 4 settembre, evacueremo persone in fuga dal conflitto”.

“Qui a Mykolaïv uno dei problemi principali è l’accesso all’acqua”, continua Capannini. “I missili russi hanno distrutto gli impianti di depurazione e dissalazione causando l’interruzione delle forniture idriche verso la città. Dai rubinetti di gran parte delle abitazioni esce acqua color fango, che non può essere usata per bere, far da mangiare o lavarsi. Ogni giorno gli abitanti sono costretti a fare la fila per rifornirsi ai pochi dissalatori rimasti attivi in città, che consentono di rendere potabile l’acqua del mare. Per questo con la rete #Stopthewarnow stiamo raccogliendo fondi per finanziare l’acquisto di due dissalatori che garantiranno gli approvvigionamenti idrici a migliaia di persone”.

#Stopthewarnow è una rete di oltre 175 associazioni, movimenti ed enti italiani tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, Pro Civitate Christiana, Cgil, Focsiv, Aoi, Rete italiana Pace e Disarmo, Libera contro le mafie, Nuovi Orizzonti, Arci, Legambiente, Focolarini, Mani Tese, Un ponte per.

Una prima carovana della pace ha raggiunto il 1° aprile scorso a Leopoli, dove hanno partecipato 221 persone che hanno portato aiuti umanitari, incontrato la società civile ucraina ed al ritorno hanno evacuato 300 persone fragili e disabili. Da allora sono stati organizzati numerosi viaggi umanitari promossi dalle associazioni italiane. Una seconda carovana si è tenuta a fine giugno.

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