Orsa F43, Dallapiccola: “Solidarietà al presidente Fugatti”. Rossi: “Forse per coerenza chiederà le proprie dimissioni”

Il giovane orso M78. Foto d’archivio

“Il primo pensiero di solidarietà va al personale tecnico che è incappato nell’increscioso incidente”. Esprime solidarietà per la vicenda dell’orsa F43, morta in val di Concei durante un intervento di routine per la sostituzione del radiocollare che portava dal luglio 2021, il consigliere provinciale del Patt Michele Dallapiccola.

“Avviene in un momento triste per un veterinario quale io mi sento – continua Dallapiccola -. E per noi, la morte di un animale che è comunque un paziente, è un fatto triste. Al pubblico, ai giudicanti, a tutti quelli che in questo momento sapranno sicuramente dire la loro, ricordo che monitorare il passaggio dalla veglia al sonno nell’induzione di un’anestesia è un momento drammatico dove non è possibile avvicinare l’animale senza incorrere in un proprio pericolo di vita. È inutile spiegare oltre”.

Secondo le prime ricostruzioni, l’animale sarebbe deceduto a seguito della posizione assunta nella trappola tubo nel momento in cui l’anestetico ha fatto effetto: in quel frangente si sono rivelate inutili le manovre di rianimazione.

Il consigliere provinciale del Patt esprime solidarietà anche nei confronti del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. “Ora – commenta Dallapiccola – dovrà gestirsi tutti gli strali del mondo animalista estremo che attribuiranno a lui la colpa di questo brutto incidente di percorso”.

Non sono mancati infatti in queste ore i commenti dell’Oipa: “Ci chiediamo, ancora una volta, come sia possibile gestire così la presenza degli orsi – ha dichiarato la delegata di Oipa Trento Ornella Dorigatti -, come sia possibile continuare a far morire animali selvatici in operazioni che richiedono competenza e accuratezza”. L’Oipa Trento lancia anche un sit-in davanti al palazzo della Provincia, in Piazza Dante, domenica 11 settembre dalle 9.30 alle 12.30: “Ennesima uccisione in Trentino – scrive sui social -. Un’orsa uccisa durante la cattura in una trappola tubo, come fu con Daniza nel 2014. Ci troviamo davanti al palazzo della provincia di Trento per dire basta a queste assurde catture che mettono a rischio la fauna protetta”.

“La solidarietà – continua Dallapiccola – va poi all’assessore alla fauna incolpevole perché da sempre incosciente perché lontano dai problemi della località e dai problemi provocati dal difficile rapporto uomo/grandi carnivori. La terza attestazione di vicinanza va all’assessore al turismo. Anche se in questo momento è tutto preoccupato a cambiare il calendario scolastico pur di portare clienti degli alberghi lo voglio rassicurare. Sui social probabilmente compariranno copiose minacce al grido di ‘Boycott Trentino’. Non succederà nulla. La macchina della promozione del Trentino ai fini turistici, ha creato una reputazione tale che il mercato riuscirà a superare questo momento di difficoltà. Sono ben altri i problemi che lui dovrà temere ed affrontare a breve”.

L’ultimo “atto di solidarietà” rivolto dal consigliere provinciale del Patt “va agli abitanti della Val di Ledro“. (Qui l’orsa F43 era sotto l’attenzione dei forestali perché particolarmente confidente). “Incolpevoli ospiti – scrive Dallapiccola parlando dei residenti in Val di Ledro – di una presenza tanto agrodolce questo controversa. Piacevole per gli amanti della natura, assai problematica per i residenti specialmente se proprietari di animali. Per quanto problematico sia questo animale nessuno di loro ne vorrebbe il male ma soltanto una pacifica convivenza dove non si debba avere paura per la propria incolumità e quella dei propri animali”.

Il richiamo va poi a quanto accaduto nel settembre del 2014, “quando – riporta Dallapiccola – per un fatto analogo Daniza in Trentino dal punto di vista politico scoppiò il finimondo. Direttori di testate giornalistiche, la politica con un segretario politico della Lega Nord Maurizio Fugatti. Tutti ne sapevano di orsi e di anestesia con quest’ultimo che invoca le dimissioni dell’intero Consiglio Provinciale. Non ripagherò queste persone con la stessa moneta. Come in tanti saremmo tentati di fare. I fatti parlano da soli. A me dispiace tanto per il nostro Trentino. A chi volesse strumentalizzare questo incidente per parlare male di noi ricordo al mondo e l’Italia intera che se succedono questi incidenti è perché c’è una Provincia che ha salvato dall’estinzione la specie Orso Bruno Alpino. Senza i nostri sforzi, sarebbe estinta da tempo”.

Diversa invece la posizione di Ugo Rossi, ex presidente della Provincia di Trento, che riporta le parole del presidente Fugatti, nel 2014 segretario della Lega Nord Trentino: “Vista la gestione imbarazzante e la mancanza di professionalità dimostrata sin dall’inizio nel gestire le proprie competenze da parte della giunta provinciale – sosteneva allora Fugatti -, con tutte le ripercussioni negative che avrà il Trentino sotto il profilo dell’immagine e dell’impatto turistico per i prossimi anni, crediamo che il presidente Rossi debba rassegnare le dimissioni per incapacità e incompetenza manifesta”.

“Queste le parole allora di Fugatti. Forse adesso chiederà per coerenza le proprie dimissioni… – commenta infine Rossi -. Dovrebbe vergognarsi per aver infangato allora l’operato dei tecnici e delle strutture provinciali per speculare su un fatto che può accadere come si vede adesso”.

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Elena
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Elena

Che pena Sig. Dalla Piccola…
Che pena Fugatti.
Piccolissimi uomini che per ottenere consensi se la prendono con i grandi carnivori che rifulgono rispetto alla vostra incapacità di gestire, ma con grande voglia di uccidere.
Avete imbrattato il Trentino voi e quelli come voi insieme all’Alto Adige.
Che squallore e che pena suscitate.
Non vorrei mai avere un figlio come voi…
Elena

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