Trentodoc Festival, al via la tre giorni dedicata alle bollicine di montagna

Si è aperta la tre giorni all’insegna delle bollicine di montagna, il Trentodoc Festival. A Palazzo Ocse oggi, venerdì 7 ottobre, è andata in scena una super degustazione da tutto esaurito dedicata alle “Bollicine Magnum, la grandezza della bottiglia e come esalta il Trentodoc”.

Hanno aperto la manifestazione Gabriele Gorelli, primo e unico “Master of Wine” italiano, Stefano Berzi, Valentino Tesi, Simone Loguercio, Roberto Anesi, Maurizio Dante Filippi, rispettivamente Migliori Sommelier d’Italia Associazione Italiana Sommelier 2021, 2019, 2018, 2017 e 2016. Le etichette Trentodoc in degustazione in formato magnum? Etyssa, Rotari, Endrizzi, Cantine Ferrari, Altemasi e Cesarini Sforza spumanti.

“C’è una tradizione, verificata più volte, che il fatto di avere un volume di liquido più grande ed uno spazio di collo maggiore incidono nella qualità del prodotto”, ha detto Gorelli, classe 1984, nato e cresciuto a Montalcino, unico Master of Wine italiano, con titolo ottenuto a Londra nell’istituto più selettivo al mondo per comparto vitivinicolo. Questo per spiegare come mai nelle bottiglie più grandi, al contrario delle botti, stia il Trentodoc più pregiato, “croccante”. “Al momento del ‘degorgement’ – ha aggiunto Gorelli – abbiamo molto meno ossigeno rispetto al volume del vino, questo significa un trattamento molto meno ossidativo. C’è poi anche un aspetto legato alla seconda fermentazione che avviene in bottiglia. Più è grande il contenitore più è lenta la fermentazione e quindi c’è più complessità”.

Enrico Zanoni, presidente dell’Istituto Trento Doc, nell’aprire la degustazione ha detto: “Questo è un vero evento, lo dimostra il fatto che le prenotazioni online sono andate esaurite in pochissimo tempo. Questo è un chiaro indicatore dell’attenzione al prodotto. Il Festival si articola in diversi momenti, tutti ugualmente interessanti, e qui oggi abbiamo una chance incredibile, quella di avere sul palco il meglio dei sommelier italiani con addirittura l’unico Master of wine italiano, Gabriele Gorelli. Grazie al vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, direttore scientifico, di questo Festival che ci pregiamo di ospitare”.

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