Lavoro e giustizia sociale: a Roma anche 200 trentini

C’erano anche duecento lavoratrici e lavoratori trentini, nel pomeriggio di sabato 9 ottobre a Roma per la manifestazione nazionale indetta dalla Cgil ad un anno dall’irruzione nella sede di Corso Italia. In Piazza del Popolo migliaia di persone hanno chiesto al nuovo parlamento, al futuro governo che guiderà il Paese e all’Europa di rimettere al centro dell’agenda politica il lavoro e la giustizia sociale.

Un appello rimarcato anche dal segretario provinciale Grosselli. “In Italia e il Trentino il mercato del lavoro è caratterizzato da una carenza di qualità che si traduce in retribuzioni troppo basse, precarietà, condizioni di lavoro non sempre dignitose. Mali di cui il nostro Paese soffre da tempo, ma che la crisi energetica e l’impennata dall’inflazione hanno reso un’emergenza. Oggi moltissime famiglie di lavoratori e pensionati rischiano di scivolare nella povertà. Per questo serve investire nel welfare, sulle politiche attive del lavoro, su una sanità di qualità dopo decenni di tagli, in politiche industriali che diano competitività alla nostra economia, in una transizione ecologica equa”.

Dieci le proposte messe nero su bianco nella piattaforma sindacale tra cui l’aumento di stipendi e pensioni; l’introduzione del salario minimo e una legge sulla rappresentanza; il superamento della precarietà; una vera riforma del fisco; garantire e migliorare una misura universale di lotta alla povertà, come il reddito di cittadinanza; la sicurezza nei luoghi di lavoro; un tetto alle bollette; un piano per l’autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili.

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