A Sant’Anna di Stazzema l’installazione trentina che racconta la storia dei padri e delle madri d’Europa

Il filo della scelta è arrivato a Sant’Anna di Stazzema

Inizia il suo viaggio fuori regione l’installazione itinerante “Il filo della scelta”, nata per raccontare in modo inedito le storie senza tempo di alcuni uomini e donne che hanno segnato i destini europei.

Dopo aver fatto tappa al Forte di Cadine e al Giardino d’Europa a Pieve Tesino, l’installazione ideata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino e la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi è arrivata al Sacrario di Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, dove è stata inaugurata ieri. Anche nel luogo simbolo di una delle più brutali stragi di civili operate dal nazifascismo, quindi, l’installazione racconterà la vita e le scelte di 12 padri e madri dell’Europa: da De Gasperi a Sophie Scholl, da Ursula Hirschmann a Robert Schuman.

Nei prossimi mesi “Il filo della scelta” girerà per l’Italia, dopo aver fatto tappa – fino al 30 novembre – nel paese dove il 12 agosto 1944 furono uccise senza un motivo 560 persone, tra cui oltre 100 bambini e bambine. Ed è proprio a Sant’Anna di Stazzema che nel 2000 è stato istituito il “Parco Nazionale della Pace” con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di quanto accaduto ed educare le giovani generazioni ai valori di pace, giustizia e rispetto fra i popoli.

Di fronte al sacrario in cui riposano le vittime dell’eccidio è risuonata così la voce di Simone Veil Jacob: la prima presidente eletta del Parlamento europeo sopravvissuta alla deportazione ad Auschiwitz, e una delle protagoniste de “Il filo della scelta”. La sua storia, riletta da Alessandra Evangelisti e Federica Chiusole, autrici dei brevi monologhi che caratterizzano l’installazione, è entrata in dialogo con la testimonianza diretta di Adele Pardini, che ha preso la parola in rappresentanza dell’Associazione Martiri di Sant’Anna e che, con parole delicate e disarmanti, ha raccontato di quando, ad appena 4 anni, i soldati nazisti la misero al muro insieme alla madre e alle due sorelline, Maria e Anna, quest’ultima di soli 20 giorni. Salvatasi in maniera del tutto fortuita, ha vissuto tutta la vita con quel trauma, ma anche con la fiducia che la mano che quel giorno si alzò su persone indifese per portare morte, può sempre scegliere di alzarsi anche per portare vita.

Hanno partecipato alla cerimonia anche Michele Morabito, direttore presso l’Istituzione Parco Nazionale della Pace e del Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema, e Alberto D’Alessandro, direttore di Casa Europa Viareggio; entrambi hanno sottolineato l’unicità dell’iniziativa, che vede per la prima volta il Sacrario ospitare un’installazione storico-artistica.

I direttori della Fondazione Museo storico del Trentino e della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi hanno preso parte all’evento portando una riflessione sull’attualità del messaggio veicolato da “Il filo della scelta”. Giuseppe Ferrandi ha rilevato in particolare come all’installazione vada il merito di aver rinverdito un lessico, quello sull’Europa, troppo spesso retorico e, nel ricordare Piero Calamandrei e il Discorso agli studenti milanesi, ha suggerito che “per vincere le sfide attuali, l’Europa ha bisogno di disporsi alla capacità di ascolto delle voci”. Marco Odorizzi ha invece ricordato come “l’Europa ieri come oggi vive delle scelte degli uomini e delle donne. È stata edificata con coraggio sulle sue stesse ferite: curando le sue nuove ferite con scelte coraggiose oggi può ritrovare se stessa e riannodare quel filo della scelta che lega il passato al presente”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina