Terremoto, ad Aleppo sono crollati almeno 40 edifici. Pro Terra Sancta lancia una raccolta fondi

Aleppo dopo il terremoto

In Siria alle 15.07 (ora locale) si contano 783 decessi e 2.323 persone ferite dal terremoto di magnitudo 7.8 che questa notte ha colpito il Paese del Medio Oriente e la Turchia. E i danni – come riporta l’organizzazione Pro Terra Sancta – non si limitano alla città di Aleppo, ma coinvolgono anche località nord, Knayeh, Yacoubiyeh e Latakia. Nella sola Aleppo sono crollati almeno 40 edifici. Più di 150 persone si trovano in questo momento all’interno del Terra Sancta College per ricevere assistenza e un pasto caldo.

“Le pareti della nostra casa hanno tremato a tal punto che dalle crepe si poteva vedere fuori”, racconta Mariam, tra le persone che si sono messe in salvo questa notte, a Pro Terra Sancta. “Io e mio marito Nerwan – aggiunge – abbiamo preso le nostre figlie e siamo scappati verso il convento”.

Giacomo Pizzi, collaboratore dell’organizzazione, è ad Aleppo e racconta che “ci sarà sicuramente bisogno di tutto l’aiuto possibile, perché iniziamo adesso a rilevare tutti i bisogni. Abbiamo bisogno di coperte, perché piove e fa freddissimo, non c’è riscaldamento e non c’è luce. Serve anche cibo e acqua. A breve lanceremo una campagna fondi proprio per questo motivo e intanto raccogliamo i bisogni sul campo”.

Ha subìto danni anche il convento francescano di Azizieh: alcune pietre del campanile sono crollate a terra. Fortunatamente non ci sono feriti. Fra Bahjat Karakah, parroco della comunità latina di Aleppo e collaboratore di Pro Terra Sancta, spiega che “questa mattina ci siamo svegliati verso le 4 con una fortissima scossa di terremoto. Siamo scesi giù e infatti molta gente era scappata dalle case – scappata al buio, tra l’altro, perché non c’è corrente elettrica. Questo terremoto è poi risultato abbastanza forte e ci sono almeno una quarantina di palazzi distrutti ad Aleppo. Molta gente si trova sotto le macerie, sicuramente ci sono ancora tante vittime”.

“Noi qui abbiamo accolto la gente in chiesa fino al mattino – continua fra Karakah – poi abbiamo celebrato la messa e abbiamo aperto la sala per accogliere la gente e dare loro un po’ da mangiare. La nostra cucina di beneficenza, che di solito dà quasi 1.200 pasti al giorno per i poveri, oggi si attiverà al massimo per aiutare tutti quelli che sono rimasti senza casa e non potranno mangiare. I danni non si limitano alla città di Aleppo: ci sono anche danni al nord nei nostri villaggi dove si trovano i nostri confratelli francescani a Knayeh e Yacoubiyeh, ma anche a Latakia. È un terremoto che ha una superficie molto vasta. Chiediamo il vostro sostegno, il vostro aiuto e soprattutto lanciamo questo appello per togliere le sanzioni dalla Siria, affinché si possa ricostruire e si possa soccorrere chi sta nel bisogno. Grazie”.

La municipalità di Aleppo ha chiesto alla mensa di distribuire altri 500 pasti per le tante persone rimaste senza cibo e acqua e nella città si sentono ancora alcune scosse di assestamento. Al momento non sono stati segnalati morti in Libano, ma sono stati rilevati danni materiali all’interno delle case, delle aziende e all’esterno degli edifici. Molti libanesi hanno evacuato i loro edifici.

Pro Terra Sancta ha attivato immediatamente una campagna di raccolta fondi per sostenere le persone colpite dal terremoto e riparare i danni provocati alle case (qui il link).

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