Trento Film Festival, il manifesto del 2023 è di Lorenzo Mattotti

Durante la conferenza stampa che ha presentato l’edizione 2023 del Trento Film Festival, è stato svelato anche il Manifesto che caratterizzerà la rassegna che, festeggiati i settant’anni nel 2022, ritornerà ad animare i cinema, le piazze e tanti luoghi di Trento dal 28 aprile al 7 maggio 2023. A realizzarlo è un altro nome di primo piano del mondo dell’illustrazione, che si aggiunge all’ormai lunghissimo elenco di autori che hanno firmato il Manifesto del Trento Film Festival, ovvero Lorenzo Mattotti, autore dal tratto inconfondibile il cui universo artistico spazia ormai, senza soluzione di continuità, tra fumetto, pittura, illustrazione e cinema d’animazione.

“Con il Manifesto di questa 71ª edizione possiamo dire che si chiude una sorta di trilogia, che era iniziata con Gianluigi Toccafondo e poi proseguita, nell’anno del Settantesimo, con Milo Manara. Una trilogia di opere di grandi autori italiani, che – ognuno col suo stile e la sua poetica – hanno messo al centro il complesso rapporto tra l’uomo e la natura“, spiega il Presidente del Trento Film Festival Mauro Leveghi. “Dopo il lupo di Toccafondo, che ululava alla luna e forse parlava all’uomo, e l’ondina di Manara, chiusa nella sua dimensione mitologica e fiabesca, che guardava con diffidenza all’umanità che la insidiava, Mattotti sembra proporci una visione conciliante e pacificata della presenza dell’uomo in montagna. Le proporzioni chiariscono i ruoli, i colori suggeriscono la possibilità di un equilibrio, le linee sembrano indicare che tante possono essere le strade da percorrere verso il futuro, ma che il cammino dell’uomo, citando Alex Langer, dev’essere più lento, più profondo, più dolce di quanto non sia stato fino ad oggi”.

Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi. Esordisce alla fine degli anni Settanta come autore di fumetti e nei primi anni Ottanta fonda con altri disegnatori il gruppo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che viene accolto come un evento nel mondo del fumetto e si aggiudica importanti premi internazionali. Da Incidenti a Stigmate, passando per Il signor Spartaco e Doctor Nefasto, fino alle recenti pubblicazioni per #logosedizioni, Oltremai, Ghirlanda e Blind, il suo lavoro evolve nel segno costante di una grande coerenza e al contempo dell’eclettismo di un artista che sceglie di esplorare continuamente nuovi territori. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, mentre i suoi disegni appaiono su riviste e quotidiani quali The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Le nouvel Observateur, Corriere della Sera e la Repubblica. Numerose le esposizioni personali, culminate nella retrospettiva Sconfini e nella mostra Covers for The New Yorker. Nel maggio 2019 ha presentato con grande successo a Cannes, nella sezione Un Certain Regard, il suo primo lungometraggio animato come autore e regista La famosa invasione degli orsi in Sicilia, ispirato alla favola/apologo di Dino Buzzati.

“Siamo onorati di aver potuto collaborare con Lorenzo Mattotti, un autore la cui traiettoria artistica ha intrecciato molte volte il mondo del cinema, fino alla realizzazione del manifesto della 79ª Mostra del cinema di Venezia nel settembre scorso. Ci piace ricordare con orgoglio che il Trento Film Festival è la seconda rassegna di cinema più longeva d’Italia, seconda solo a Venezia, quindi è una di quelle coincidenze che Jung avrebbe definito significative, ricche di significati simbolici e forti emozioni”, racconta la Direttrice del Festival, Luana Bisesti. “Abbiamo chiuso da poco più di un mese l’anno del Settantesimo: un’edizione lunga un anno, e anche di più, considerato che la mostra Scalare il tempo è ancora aperta a Le Gallerie, e che in quella sede il 10 marzo presenteremo il libro realizzato in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino. Ma il nostro sentiero non si chiude sicuramente qui, e siamo pronti per riempire Trento di proiezioni, presentazioni letterarie, laboratori per bambine e bambini, serate alpinistiche, tutti appuntamenti con un altissimo livello di originalità, che è la caratteristica più significativa del Trento Film Festival, da sempre abituato a creare, sperimentare e innovare format e contenuti”.

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