A Trento la fiaccolata per la pace in Ucraina: “Abbiamo cercato parole che unissero, pur consapevoli delle divisioni”

Erano davvero tante le persone che, nel pomeriggio di sabato 25 febbraio, hanno scelto di essere in Piazza Duomo per raccogliere l’invito delle associazioni che hanno indetto la manifestazione “La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno!”, a poco più di un anno dall’inizio dell’aggressione russa dell’Ucraina.

Uomini, donne e bambini hanno sfilato tra le vie di Trento “armati” solamente delle proprie fiaccole, che hanno illuminato il buio. Tra di loro, tanti hanno scelto di portare la bandiera della pace, ma c’è anche chi ha deciso di portare in piazza la bandiera ucraina, perché la manifestazione è stata indetta per ricordare la tragedia che sta vivendo il popolo ucraino.

“Abbiamo indetto questa manifestazione – ci spiega Massimiliano Pilati, presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani – cercando delle parole che unissero, pur consapevoli che ci sono delle divisioni tra di noi, come per esempio quella che riguarda la scelta di inviare o meno le armi all’Ucraina. Le parole d’ordine, oggi, erano cessate al fuoco, negoziati e pace subito e solidarietà con il popolo ucraino. Sotto questo cappello, sotto queste parole d’ordine, tutti erano benvenuti. E la risposta c’è stata. Hanno aderito anche le associazioni ucraine”.

Massimiliano Pilati del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani

Tra i partecipanti c’era anche Giovanni Kessler, co-fondatore e presidente dell’associazione EUcraina. “Abbiamo scelto di partecipare a tutt’e due le manifestazioni di oggi (prima della manifestazione in Piazza Duomo, c’è stato il sit-in di ‘Liberi, oltre le illusioni’, ndr). Prima di tutto perché non mi piace che ci siano divisioni. Tutti vogliamo la pace. Quindi ho deciso di venire anche qui, ma con la bandiera ucraina. Più di una persona mi ha detto di toglierla, ma io la tengo, perché la bandiera ucraina non è contro nessuno. Si tratta di esprimere solidarietà a un popolo aggredito che resiste”.

“Il silenzio delle armi – torna a ribadire Kessler – non è pace. Anzi. In questo momento, se si fermassero le armi si creerebbe un’ingiustizia pesante: vorrebbe dire consegnare all’occupazione armata milioni di persone in Ucraina, che sono occupate dai russi che hanno compiuto e stanno compiendo violenze in queste regioni. Io e molti altri pensiamo che una soluzione giusta si ottiene solo con la resistenza armata, e facendo ritornare i russi dov’erano un anno fa. Kiev è stata salvata dall’assedio, che è durato un mese, da un esercito fatto da maestre, ragazzini con i droni, pensionati che si sono messi a fare le bottiglie molotov in casa. Gente che non ha mai visto un’arma e che si è messa a difendersi dai russi che sono arrivati alle porte della città. E sono riusciti a respingerli. Altrimenti oggi l’Ucraina non esisterebbe neanche più come Paese. E hanno difeso anche una loro visione di vita e una loro democrazia, che avevano faticosamente creato”.

EUcraina, spiega Kessler, ha in programma un altro viaggio in Ucraina in primavera, tra marzo e aprile. “Dipende dai fondi che riusciremo a raccogliere. Il nostro scopo, però, non è solo di portare agli ucraini delle cose, ma anche quello di andare di persona per portare la nostra solidarietà, conoscerli e portare le loro voci qua, che è quello che abbiamo fatto”, aggiunge.

Anche il Cantiere di pace, dice Pilati, sta proseguendo con la sua attività. “Ci siamo trovati 20 giorni fa, e abbiamo concordato sulla necessità di portare avanti altre iniziative. La prima è stata proprio questa manifestazione”. La fiaccolata è stata promossa da Cantiere di Pace, Forum trentino per la pace e i diritti umani, Acli, Arci, Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Movimento Nonviolento, Centro Pace Ecologia e Diritti umani di Rovereto, Oikos Bios.

Hanno aderito alla manifestazione Associazione RASOM, Associazione Taiapaia – Valsugana, Associazione Trentino con i Balcani, ATAS Onlus, Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, CAM – Consorzio Associazioni con il Mozambico, CAVA – Coordinamento Associazioni Vallagarina per l’Africa, CNCA, Comune di Aldeno, Comune di Folgaria, Comune di Giovo, Comune di Mori, Comune di Rovereto, Comune di Trento, Comunità di Sant’Egidio, Consulta provinciale per la salute, Cortili di pace, FArete – Rete Trentina Organizzazioni di Cooperazione Internazionale, GIT – Gruppo di Iniziative Territoriali di Banca Etica, Gruppo Emergency delle Giudicarie, Gruppo Emergency di Trento, Gruppo Trentino con Mimmo Lucano, Ipsia del Trentino, Rosa Bianca, Sinistra Italiana del Trentino, Unimondo e Viração&Jangada.

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