Ddl “zerosei”, Cooperazione trentina: “Chiediamo di rinviare la discussione in aula”

La Federazione della cooperazione trentina chiede di “procrastinare i tempi della discussione” in aula del disegno di legge (ddl) sullo “zerosei”, presentato dalla consigliera provinciale della Civica Vanessa Masé.

Nella sua originaria stesura, il documento era stato valutato positivamente da parte della Cooperazione trentina. “La sorpresa è arrivata dopo – commentano la Federazione assieme alle cooperative sociali Bellesini, Città Futura, La Coccinella, Pro.Ges. Trento, Tagesmutter del Trentino Il Sorriso -, con la versione definitiva del testo corretta dalla Quinta commissione permanente del Consiglio, che stravolgerebbe completamente lo schema di integrazione dei servizi alla prima infanzia nella fascia da zero a sei anni che era stato presentato nella precedente stesura. Con il rischio, alla lunga, di portare alla chiusura i servizi per l’infanzia da zero a tre anni“.

L’invito rivolto a Masé è quello a prendere “una pausa di riflessione” per ripensare al ddl a seguito delle notifiche: “L’infanzia è un bene prezioso – affermano le cooperative – e bene ha fatto la consigliera Masè con il disegno di legge a considerare tutte le sfumature legate agli aspetti educativi 0-6: famiglie, bambini, operatori, serve a collocare il sistema integrato all’interno di una visione comune di educazione all’infanzia”.

Nel testo emendato – evidenziano la Federazione e le cooperative in una nota – “si registra uno spostamento del focus: da essere uno strumento per l’integrazione da zero a sei anni passa ad essere uno strumento che schiaccia il sistema zero-tre anni a favore della scuola dell’infanzia. Si annacqua nel testo emendato il carattere coraggioso della prima stesura che dava pari dignità allo zero-tre e al tre-sei nell’ottica dell’integrazione di competenze e ruoli e nell’accogliere la sfida di individuare nuove figure professionali per il servizio integrato emergente”.

Il punto due è al centro del dibattito. La sua riscrittura, sostengono le cooperative, “fa sì che il ddl perda la sua dimensione integrativa del disegno zero-sei a vantaggio di un protagonismo rinnovato della scuola dell’infanzia e di un ridimensionamento del valore pedagogico del servizio zero-tre”.

“Nel lungo periodo – denunciano le cooperative -, a fronte della diminuzione della natalità, verrebbe minata la sostenibilità dei servizi zero–tre anni fino a determinarne la chiusura, compromettendo quindi proprio quello che è lo spirito che in origine ha mosso il disegno di legge, ovvero garantire il diritto alla cura e all’educazione sin dalla nascita”.

“Inoltre – concludono le cooperative – nel testo emendato non si ritrovano i caratteri di innovazione rispetto alla formazione iniziale e ai titoli di accesso come era stato formulato nel primo testo di leggete. Elementi questi indispensabili data la crisi occupazione che il settore educativo sta vivendo con l’emergenza nel reperimento di personale qualificato”.

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