Al SanbaPolis arriva il ritmo africano con Mbira mercoledì 15 marzo

Credit: Ilaria Scarpa

Uno spettacolo travolgente e coinvolgente, tra musica e danza, che tenta di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella africana. Mercoledì 15 marzo, alle 20.30, al Teatro SanbaPolis di Trento arriva Mbira, uno spettacolo nato da un’idea di Roberto Castello, che ne ha curato la coreografia e la regia, prodotto da Aldes-Teatro della Cooperativa.

Lo spettacolo si inserisce all’interno della Stagione Regionale Contemporanea programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano e il Coordinamento Teatrale Trentino.

Da decenni artista di punta della danza contemporanea italiana, Roberto Castello è attento ai tempi che corrono, ironico, polemico e politico: con Mbira procede nel suo cammino sul terreno dei temi sociali, delle battaglie civili additando volenterosamente ciò che va storto.

Per molti secoli europei e arabi hanno esplorato, colonizzato e convertito ogni angolo del pianeta. Oggi tante culture sono perdute e quella occidentale è diventata per molti versi il riferimento universale. Impossibile dire se sia un bene o un male o sapere se i colonizzati prima della colonizzazione fossero più o meno felici. Sta di fatto che il mondo è sempre più piccolo e meno vario, pieno di televisioni che trasmettono gli stessi programmi e di negozi identici che vendono prodotti identici dalla Groenlandia alla Terra del Fuoco, dalla California, a Madrid, a Riyad a Tokio. Ma spesso nel processo di colonizzazione capita che il conquistatore cambi irreversibilmente entrando in contatto con la cultura dei conquistati. Di questo prova a parlare Mbira, un concerto per due danzatrici, due musicisti e un regista che – utilizzando musica, danza e parola – tenta di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella africana.

Mbira è il nome di uno strumento musicale dello Zimbabwe ma anche il nome della musica tradizionale che con questo strumento si produce. “Bira” è anche il nome di una importante festa della tradizione del popolo Shona, la principale etnia dello Zimbabwe, in cui si canta e balla al suono della Mbira.

Credit: Ilaria Scarpa

Ma Mbira è tuttavia anche il titolo di una composizione musicale del 1981 intorno alla quale è nata una controversia che ben rappresenta l’estrema problematicità e complessità dell’intrico culturale e morale che caratterizza i rapporti fra Africa ed Europa.

Mbira è una parola intorno a cui si intreccia una sorprendente quantità di storie, musiche, balli, feste e riflessioni su arte e cultura che fanno da trama ad uno spettacolo che, combinando stili e forme, partiture minuziose e improvvisazioni, scrittura e oralità, contemplazione e gioco, ha come inevitabile epilogo una festa.

Mbira è insomma una parola che offre un pretesto per parlare di Africa e per mettere in evidenza quanto poco, colpevolmente, se ne sappia, nella convinzione che il gesto più sovversivo oggi sia quello di ricordare che, prima di affermare certezze, in generale sarebbe saggio conoscere l’argomento di cui si parla.

Lo spettacolo vedrà salire sul palco Ilenia Romano, Giselda Ranieri (danza/voce), Marco Zanotti (percussioni, limba), Zam Moustapha Dembélé (kora, tamanì, voce, balafon), Roberto Castello (voce).

INFORMAZIONI E BIGLIETTI

Biglietti disponibili su www.boxol.it/centrosantachiara/it oppure presso la biglietteria del Teatro Sociale e dell’Auditorium S. Chiara. Per maggiori informazioni visitare il sito www.centrosantachiara.it

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