Fausto Tinelli, ritorno a casa: inaugurato il murale che lo ricorda con l’amico Iaio

Danila Angeli, mamma di Fausto Tinelli, davanti al murale che ricorda il figlio e l’amico Lorenzo Iannucci “Iaio”

“Pensavo che il Trentino ci avesse dimenticati e non so perché: Fausto e Iaio erano entrambi ragazzi per bene e onesti, ammazzati da tre carnefici mandati dai servizi segreti deviati che si erano piazzati sopra casa mia per controllare le Brigate Rosse che in zona avevano un covo. Due giorni prima del loro assassinio era stato rapito Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, poi fatto ritrovare ucciso. Sono passati 45 anni da allora”.

Danila Angeli, mamma di Fausto Tinelli ucciso il 18 marzo 1978 a Milano insieme all’amico Lorenzo “Iaio” Iannucci, ha rivissuto la sua dolorosa vicenda familiare, che si è intrecciata con i tragici avvenimenti della drammatica stagione del terrorismo, intervenendo a Trento martedì 9 maggio al liceo Da Vinci – nella giornata indetta nel 2008 dall’allora Presidente Napolitano per la memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice – in occasione dell’inaugurazione del murale realizzato in via Madruzzo.

Il murale, omaggio proposto dal Tavolo Street Art Trento e ispirato alla ricerca e ai bozzetti realizzati dagli studenti del liceo Da Vinci e del liceo Vittoria, riassume Rosanna Wegher dell’Ufficio Politiche giovanili del Comune di Trento, è opera del writer trentino Mattia, in arte Deficit Dell’Ättenzione. Nell’impostazione grafica riprende la linea rossa che caratterizza le altre due opere realizzate negli scorsi anni proprio sul muro di cinta del liceo Da Vinci con il coinvolgimento degli studenti del liceo delle Arti “Vittoria”, intitolate “La linea rossa – who are you?” e “Noi – il muro si apre” e ne rispetta il valore storico, evidenzia l’arch. Fabio Campolongo della Sovrintendenza provinciale per i beni e le attività culturali, “restituendoci un luogo più ricco di contenuto che ci impone di fare memoria di vicende che altrimenti potremmo dimenticare”.

Nell’aula magna del liceo, di fronte a studenti e studentesse del liceo con i loro insegnanti, Danila Angeli ha ricordato come l’assassinio dei due ragazzi, avvenuto a poca distanza dal centro sociale Leoncavallo, da loro frequentato, sia caduto in un momento storico e politico particolare, a due giorni di distanza dal rapimento dell’onorevole Moro. Un episodio, ha voluto sottolineare, solo apparentemente incomprensibile ma, in realtà, come anche le indagini giudiziarie hanno suggerito, pur senza approdare a individuare legami più precisi e i colpevoli, non estraneo al clima di tensione che si respirava in quel particolare momento storico, che oggi ricordiamo come “gli anni di piombo” della Repubblica.

“Non è stato semplice affrontare questa vicenda – ha detto ancora Danila Angeli -, perché cercare di fare luce su quanto accaduto a Iaio e a Fausto ha voluto dire, per me e per la mia famiglia, sbattere contro un muro di gomma, contro cui tutto rimbalza e torna indietro”. “Voglio bene a questi ragazzi – ha poi continuato la signora Angeli rivolgendosi agli studenti –, perché mi ricordano Fausto e Iaio, e sono loro vicina perché sono convinta che purtroppo in questa nostra Italia dovranno combattere nella loro vita per potersi mantenere onesti”.

La mamma di Fausto ha chiuso il suo sofferto intervento con un ringraziamento alla città di Trento, che “finalmente – ha affermato con emozione visibile – diventa ora di nuovo la mia città”.

Prima di lei, due studentesse, Giada e Annachiara, hanno spiegato perché la loro classe ha voluto approfondire con il professor Alberto Conci la vicenda di questi due ragazzi degli anni Settanta “che avevano la nostra stessa età quando furono uccisi e il cui impegno per trasformare il mondo senza ricorrere alla violenza è una grande ispirazione per noi“.

Ha preso poi la parola il portavoce dell’Associazione familiari e amici di Fausto e Iaio, Ivano Vallese, parlando dell’impegno dell’associazione per tenere vivo il ricordo dei due ragazzi, anche a distanza di così tanti anni. “L’associazione è nata per portare avanti il ricordo di questi due nostri compagni, che rimangono ancora oggi, a distanza di 45 anni, senza giustizia, perché i colpevoli del loro delitto sono rimasti impuniti”. Vallese ha annunciato la realizzazione di un podcast in sei puntate, della durata di tre ore, che verrà diffuso su Raiplay Sound, la piattaforma digitale della Rai dedicata all’ascolto on demand. Il podcast consentirà di ascoltare interviste ad amici e compagni di scuola dei due giovani.

Alla fine della presentazione il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha consegnato a Danila Angeli e a Ivano Vallese due quadri, che riproducono l’immagine del murale.

“Noi ora colmiamo un vuoto nella città – ha detto Ianeselli -, e siamo qui perché, in attesa della giustizia, Fausto e Iaio meritano almeno la dignità del ricordo. Il Comune di Trento, quando è stata ideata questa bella iniziativa, non voleva che fosse una realizzazione estemporanea, ma che si lavorasse piuttosto ad un percorso di reale partecipazione capace di coinvolgere le scuole”.

È  quanto si prefigge l’Associazione familiari e amici di Fausto e Iaio, che insieme ad altre realtà, tiene viva la memoria di queste vittime degli anni di piombo e del terrorismo, per trasmettere a tutti, ma soprattutto ai giovani, i valori che hanno animato quei loro coetanei che li hanno preceduti e il cui impegno ideale, ancora oggi, rappresenta un patrimonio per l’intera società.

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