A Levico l’ultimo libro di Gino Strada per riflettere sugli orrori della guerra

Sarà presentato anche a Levico Terme, mercoledì 14 giugno alle 20.45 presso la sala consiliare del Comune, in via Marconi 6, “Una persona alla volta”, l’ultimo libro del fondatore di Emergency, il medico Gino Strada.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Insieme Cultura” e “la Piccola Libreria” e con il patrocinio del Comune di Levico Terme, e vedrà i volontari del gruppo di Trento dialogare con Francesco Bindi, formatore e divulgatore informatico, e proponendo letture dal testo e gli interventi di Patrick Arcais, vicesindaco e assessore alla salute, ed Enzo Latino, presidente del consiglio comunale.

Finita la seconda guerra mondiale, buona parte del mondo credeva che i conflitti armati avrebbero fatto parte del passato. Anche la nostra Costituzione, all’articolo 11, recita che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. La realtà dei decenni successivi ha dimostrato che non era così. Negli anni ‘90, lo scoppio della guerra nei Balcani ha riportato le atrocità dei regimi e dei conflitti all’interno della pacifica Europa, riproponendo barbarie che si credevano irripetibili. Trent’anni dopo, il presente ci pone di fronte a un nuovo conflitto in Ucraina.

La guerra sembra avere sempre un ruolo centrale nella storia dell’uomo: tutti ne riconoscono l’orrore, ma pare impossibile bandirla. Non la pensava così Gino Strada che dell’abolizione della guerra, senza se e senza ma, ha fatto la sua missione di vita, dopo averla vista sui corpi straziati di migliaia di uomini, sui volti degli orfani, dei mutilati, dei poveri, delle madri senza più figli. L’ha vista in tanti luoghi la guerra, il dottor Gino. Ha cercato di portare bende, fisiche e metaforiche, per provare a ridurre i suoi disastri. Di fronte a queste tragedie le strade sono due: la rassegnazione oppure l’impegno perché la storia cambi. Il dottor Gino è uno dei simboli di questa seconda scelta, difficile e faticosa, ma anche piena di soddisfazioni: la messa al bando delle mine antiuomo, la possibilità di essere riconosciuti come “giusti” da tutte le parti in conflitto, l’emancipazione delle donne afgane nella valle del Panshir, dove l’arretratezza culturale sembrava inscalfibile; una persona curata ogni minuto: quasi 13 milioni dalla nascita di Emergency.

Gino Strada credeva nell’abolizione della guerra, credeva nella costruzione di pace e diritti attraverso una sanità gratuita e di qualità, anche nel nostro paese. Il suo impegno era una goccia nel mare e lo sapeva: nonostante questo non ha mai smesso di dare il suo contributo, spiegano gli organizzatori, che hanno pensato di organizzare questa serata per continuare a dare voce alle idee del fondatore di Emergency: “È arrivato il momento – scrive Gino Strada nel testo – di decidere che priorità ci diamo come società: la vita delle persone o la guerra? Salute, istruzione gratuita, un lavoro dignitoso e protezione o fame e sofferenza per molti?”.

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