GMG di Lisbona, seconda tappa a Madrid. L’arcivescovo: “Il viaggio dei Magi? Come un Erasmus”

“Mi chiedete perché sono qui. Sono qui perché mi sono detto che forse è meglio che vada con i giovani piuttosto che parlare dei giovani”. Nel corso della catechesi che si è svolta nella chiesa di Nuestra Senora del Buen Suceso, a Madrid, l’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, ha spiegato ai 250 partecipanti della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona il motivo che lo ha spinto a partire con loro.

Il tema della catechesi è stato il brano del Vangelo che è stato letto e discusso durante la giornata passata in pullman, in viaggio da Barcellona a Madrid. Il passaggio è tratto dal Vangelo di Matteo e narra il percorso dei Magi che, da Gerusalemme, decidono di andare a vedere il Bambino Gesù appena nato. “I magi – ha affermato monsignor Tisi – sono dei giovani perché vanno incontro alla vita, non la subiscono in modo passivo. Mi piace immaginare il loro viaggio come un Erasmus“.

La chiesa di Nuestra Señora del Buen Suceso di Madrid

Non sempre il cammino è privo di incertezze e momenti di smarrimento. “A volte la fatica della ricerca e la difficoltà a fidarsi portano a smarrire la stella”, ha aggiunto l’Arcivescovo. “Ma che cos’è questa stella? Potrebbe essere la GMG, come tutte quelle cose che ti fanno pensare, che ti fanno venire domande”.

Monsignor Tisi ha paragonato l’oro portato dai Magi ai giovani partecipanti alla GMG, “alla vostra disponibilità a mettervi in gioco”, la mirra “alle zone d’ombra che ciascuno di noi porta dentro” (“E che bello che è, guai se non ci fossero. Questo Dio non ha problemi con le zone d’ombra“, ha aggiunto), e l’incenso con “la meraviglia e lo stupore”.

“Oggi (31 luglio, ndr) – ha ricordato ancora monsignor Tisi – la Chiesa ricorda Sant’Ignazio di Loyola, che ha fondato la compagnia di Gesù, a cui appartiene papa Francesco. Sant’Ignazio diceva che bisogna ascoltare i desideri per rilevare la presenza di Dio. Quando un desiderio si radica ed è forte, non si sfalda, abbiamo un segno della presenza di Dio”, ha concluso l’arcivescovo Tisi rispondendo a una domanda che gli hanno rivolto i giovani nel corso della catechesi: “Come possiamo capire che noi stiamo sognando con Dio?”.

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