Torna la fiera Fa’ la Cosa Giusta! Trento

Fa’ la cosa giusta a Trento Fiere. Foto © Gianni Zotta

È stata presentata oggi la diciannovesima edizione di Fa’ la Cosa Giusta! Trento, la fiera trentina del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si aprirà venerdì 20 ottobre, per ospitare i 141 espositori presenti, tra i quali, a fare la parte del leone saranno nei padiglioni interni gli “ecoprodotti” e in quelli esterni i produttori e le produttrici agricole. Fra i primi, abbigliamento e cosmesi confermeranno in questa fiera le profonde trasformazioni che hanno modificato ovunque questi settori, con una importanza sempre maggiore ai temi della sostenibilità. Fra i secondi, c’è un po’ di preoccupazione per i mandarini, che con questa stagione pazza non si sa se sono arrivati a maturare, ma per il resto non mancherà nulla per imbandire le tavole con prodotti biologici, locali e nazionali.

Fa’ la Cosa Giusta! è stata fra i primi a portare in città i laboratori del fare, che oggi si trovano un po’ in tutte le manifestazioni. Eppure qui si riesce ancora ad essere innovativi, tanto che il venerdì pomeriggio alcune classi delle scuole superiori provenienti da Bergamo, potranno sperimentare in anteprima il progetto di ludodidattica a sfondo ambientale ideato dalle associazioni Ortazzo e Punto Zero. E poi la biblioteca Vivente “Libri umani dal carcere”, la “Cooking therapy” ed altri laboratori di cucina, la “Chiamata a raccolto” dell’associazione Pimpinella con i suoi semi antichi, e la proposta di Etika, main sponsor della Fiera, di portare con sé una bolletta della luce per essere aiutati a leggere le voci della loro bolletta e scoprire quali vantaggi ci sono sul mercato libero rispetto alle proprie esigenze e abitudini.

Diverse le problematiche evidenziate dagli organizzatori in fase di presentazione, prima tra tutti la diminuzione dell’interesse da parte dei media: “paradossalmente, il fatto che quegli “stili di vita sostenibili” siano diventati temi all’ordine del giorno, ha tolto interesse nei confronti di una delle manifestazioni che per prima ne ha parlato, ormai quasi vent’anni fa, quando agricoltura biologica, pannelli solari, mobilità sostenibile, erano argomenti riservati ad una ristrettissima nicchia di persone sensibili”, spiegano. In diminuzione anche l’interesse degli enti pubblici: “Se alla prima edizione la Provincia Autonoma di Trento aveva partecipato con piena convinzione, tanto che la manifestazione era stata presentata ad una seduta della Giunta, e negli anni successivi Provincia e Comune di Trento erano state protagoniste, con i loro servizi, della rassegna, oggi da parte degli enti pubblici l’interesse ad esserci e ad usare questo palcoscenico per parlar con i cittadini e le cittadine, è scomparso. Tanto che in un momento come questo, in cui i cambiamenti climatici sono sulla bocca di tutti e il personale dell’Osservatorio Sul Clima della Provincia ci ha lavorato moltissimo, i dirigenti non hanno ritenuto fosse utile presentare su questo palcoscenico la “Strategia Provinciale di Mitigazione e Adattamento ai Cambiamenti Climatici” elaborata dalla Agenzia Provinciale per l’Ambiente. E tanto che il Comune di Trento non si è proprio fatto sentire”.

Rispetto al Comune di Trento, hanno spiegato i responsabili di Fa’ la Cosa Giusta! Trento, “risuonano ancora nelle orecchie degli organizzatori le parole di qualche anno fa dell’assessore alle attività economiche Roberto Stanchina, da poco dimessosi per andare a cercare fortuna alle elezioni provinciali. In occasione di un incontro nel quale si sollecitava il Comune ad attivarsi per dare una nuova casa alle manifestazioni espositive del capoluogo (in procinto di essere sfrattate dallo storico spazio di Trento Fiere a causa del passaggio di questa struttura all’Università), l’assessore aveva risposto “non saremo mica così scemi da lasciar morire 13 manifestazioni fieristiche”. Da allora nulla è stato fatto, del futuribile “polo espositivo di Piedicastello” non c’è traccia neanche nei documenti programmatici, e non appena l’Università troverà i fondi per fare i lavori di ristrutturazione necessari ad utilizzare quegli spazi per le proprie esigenze, a Trento non esisterà più alcuna struttura dove poter organizzare fiere come la nostra. Per la cronaca, di quelle 13 manifestazioni, ne sono sopravvissute, per ora, un paio”.

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