L’Africa è speranza e vitalità

L’iniziativa della Diocesi di Trento “Il Trentino chiama l’Africa” ha raggruppato 20 missionari operanti in varie parti dell’Africa per un’intera settimana di incontri tra loro, con scuole trentine e altre realtà. Ogni incontro crea scambi di conoscenze, esperienze e soprattutto nuovi legami tra persone che così costruiscono ponti tra realtà lontane e tanto diverse. Dall’ascolto reciproco e dalla comunicazione di esperienze tanto diverse e abbiamo conosciuto un’Africa, in rapida evoluzione, trasformazione e rinnovamento, e proprio per questo, ricca di speranza e vitalità. Gli incontri hanno rimpiazzato l’immagine tradizionale di un continente che caratterizzato solo da povertà e guerre che producono rifugiati che minacciano l’Europa. L’Africa è il continente il cui PIL è il più alto e soprattutto il grado di felicità supera quello di tutti gli altri continenti. L’Africa e’ un continente aperto al nuovo con una grande mobilità di persone, beni e conoscenze che lo stanno portando al centro della scena mondiale. È un continente giovane dove il circa il 50% della popolazione è sotto i 25 anni. Dio è al centro della vita di ogni persona, presente ovunque e permea ogni realtà. La fede e la speranza abbondano tanto che si può dire che i migranti sono esportatori di speranza, per chi li sostiene nel loro partire, perché li riceve e per chi li vedrà rientrare in futuro. Il mondo ha bisogno dell’Africa e della sua speranza.

Nella visita alle scuole abbiamo trovato un grande interesse al dialogo e all’incontro con altri popoli da parte di tanti studenti. Siamo rimasti favorevolmente impressionati dalla loro curiosità e interesse verso mondi a loro così lontani e un po’ sconosciuti. Le domande non hanno lasciato nessun campo inesplorato. Dal loro interesse è emerso quanto siano lasciati a digiuno di conoscenze importanti, umanitarie e spirituali, necessarie per la loro crescita umana integrale, con cuore aperto a tutto e a tutti. I giovani sono apparsi assettati di conoscere realtà tanto diverse. Sono curiosi e sanno sorprendersi e meravigliarsi di ciò che è nuovo e diverso. Se ben motivati, sanno disfarsi di luoghi comuni, pregiudizi e ideologie preconfezionate che circolano nel mondo degli adulti.

L’indifferenza che molti giovani sembrano mostrare in realtà riguarda cose, informazioni, e realtà che non li interessano, ma sono aperti a tutto ciò che porta un po’ luce e speranza.

È difficile per noi valutare l’impatto delle nostre condivisioni con i nostri ascoltatori. Possiamo dire che siamo stati accolti ovunque con grande interesse, cordialità e attenzione. Alcune domande riflettono opinioni correnti su temi che alimentano reazioni emotive. L’eccessiva semplificazione fatta da certi media di realtà tanto variegate e complesse porta alla superficialità e al disinteresse.

Interesse invece che abbiamo rilevato nei ragazzi/e delle scuole medie e degli Istituti superiori. Ragazzi e ragazze non iscritte nelle classi di religione, hanno liberamente partecipato ad alcuni dei nostri incontri che hanno ritenuto essere di grande interesse. I grandi valori portanti delle culture africane quali l’importanza delle relazioni, il valore sacro dell’accoglienza, l’armonia tra il creato e il mondo spirituale e degli antenati e infine il bisogno di riconciliazione, unità e pace toccano tutti in particolare le giovani generazioni. L’Africa è il continente dove Dio è presente in tutte le realtà, ma ecco la sorpresa, Dio conta ancora per molti giovani del Trentino anche se la partecipazione alle celebrazioni non sembra confermarlo. Questo è comprensibile visto che tutti cerchiamo di dare un senso alla vita, senso che non si trova nelle cose, nei media e neanche nelle celebrazioni quando esse sono scollegate dal quotidiano.

Non ci sentiamo di dare suggerimenti alla Chiesa trentina che ci ha sempre sostenuti e inviati, ma sentiamo il bisogno di sottolineare come la Parola di Dio debba acquistare preminenza ovunque ed essere al centro di ogni ricerca di bene e di pace. Il condividere, meditare, pregare la Parola ci rinnova e rende capaci di parole che illuminano e danno speranza. Qualcuno ha osservato come in Africa esistono aree dove l’analfabetismo e’ sfortunatamente ancora presente …. mentre in Trentino si nota un crescente analfabetismo della Scrittura, della Parola di Dio, con il rischio di veder affievolirsi quei valori eterni e universali che danno senso alla vita, generano speranza e libera dalle chiusure mentali e dal pessimismo.

Un grazie al personale del Centro Missionario e alla Diocesi che ci hanno chiamati; grazie alle scuole, Istituti e comunità che ci hanno accolto; grazie agli studenti e a coloro che si sono interessati dell’Africa e ha chi ci hanno incuriosito a fatti interessare del Trentino che amiamo.

Giuseppe Filippi, Vescovo di Kotido (Uganda)

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