Marco Brugnara, 34 anni, è vice-referente regionale di Plastic Free, lavora nella sicurezza alimentare dell’azienda Sant’Orsola e il suo hobby è il ciclismo. Il Comune di Trento ha raccolto la sua testimonianza di volontario per la campagna “Gente felice”, lanciata in occasione di Trento Capitale europea e italiana del volontariato 2024.

Com’è strutturata la sua associazione? Da quanti anni esiste?

Plastic free nasce nel luglio 2019 con l’obiettivo di sensibilizzare sull’inquinamento da plastica, ormai presente ovunque. Ci tengo a precisare che l’associazione non è contro l’uso di questo materiale, ma il suo abuso. Ad oggi siamo più o meno 1200 referenti, di cui 20-25 nel Trentino-Alto Adige. Ci sono poi le persone che partecipano liberamente ai nostri eventi.

Da quanto tempo fa volontariato con Plastic Free? Come ha iniziato?

Ho conosciuto Plastic Free sui social e ho iniziato la mia attività da volontario a Pergine.

Dove fa il volontario? Di cosa si occupa precisamente?

Adesso giro un po’ tutto il Trentino, ma soprattutto Valle dei Mocheni, Val di Cembra e Caldonazzo. Personalmente mi occupo di organizzare le iniziative di raccolta della plastica e di sensibilizzazione nelle scuole, oltreché di stringere i rapporti con i Comuni. Solo per dirne alcuni, con il Comune di Trento collaboriamo in modo proficuo già da anni. Anche quello di Baselga di Pinè è molto attivo su questo fronte.

Ci può raccontare di una persona incontrata durante la sua attività di volontariato?

Una persona che mi ha particolarmente colpito è sicuramente Rosalba D’Aiello, che ho conosciuto ad un evento a Vason e adesso è referente provinciale. Ha una spiccata sensibilità per la tematica ambientale, che porta con sé anche nella quotidianità, ed è una persona davvero propositiva sulle iniziative da realizzare con i Comuni. È una risorsa preziosa per il Trentino.

Cosa le dà il fatto di impiegare il suo tempo per un’attività del tutto gratuita?

All’interno di Plastic Free ho trovato un’associazione concreta, che non è solo slogan. Per me è come far parte di una famiglia: ho costruito davvero delle belle amicizie, per cui oltre all’impegno c’è questo rapporto personale. E non lo dico solo tra noi referenti locali, ma anche a livello nazionale perché durante l’anno ci sono diverse occasioni per incontrarci.

La sua vita è cambiata da quando ha iniziato a fare volontariato?

È sicuramente cambiata in positivo grazie alle nuove amicizie, al senso di soddisfazione per ciò che faccio e nel vedere l’entusiasmo dei ragazzi che incontro negli incontri nelle scuole.

Le vite di tutti sono sempre più frenetiche: come fa a trovare il tempo?

Tutti abbiamo del tempo libero e ognuno decide come sfruttarlo. Il motivo per cui dedico quasi un’ora al giorno all’associazione deriva dalla piena condivisione degli obiettivi.

Ha qualche richiesta, qualche suggerimento per aiutare i volontari del suo settore? C’è qualche necessità che ci vuoi segnalare?

Mi piacerebbe coinvolgere più associazioni ai nostri eventi, per cui ci stiamo impegnando tanto nella comunicazione. Se ci fosse un canale per conoscere le varie realtà e condividere le iniziative sarebbe una grande cosa.

Pensa che il volontariato l’abbia fatta diventare più consapevole?

Certo, fare volontariato ti fa diventare più consapevole e ti aiuta ad ampliare il tuo sguardo conoscendo le altre persone.

Fare volontariato la rende felice perché…

Innanzitutto perché affronto una problematica che trovo nel mio territorio. In secondo luogo incontro quotidianamente persone che all’inizio non notavano il problema e adesso sono più sensibili, e ciò mi dà soddisfazione. E infine vedere i ragazzi che mi ascoltano con la voglia di migliorare il futuro.

Mi può dare dei contatti per la sua associazione per chi fosse interessato a farne parte?

Può seguirci sui nostri profili Instagram e Facebook. Sul nostro sito (www.plasticfreeonlus.it) possono anche registrarsi per essere avvisati ogni qualvolta si svolgono iniziative vicino a loro.