Passa il Giro d’Italia, il Trentino torna in rosa

Il passaggio del Giro d’Italia sul Menador, nel 2022. Foto Gianni Zotta

A maggio per gli appassionati di ciclismo il calendario si tinge di Rosa. Archiviate le classiche di primavera, comincia la stagione dei grandi giri. Il ciclismo mondiale accende i riflettori sull’Italia dal 4 al 26 maggio. Il Giro apre il suo sipario sabato 4 da Venaria Reale, lo calerà sull’arrivo iconico a Roma. L’edizione 107 prevede 3.386,7 km con 44.550 metri di dislivello, due cronometro per un totale di 69,7 chilometri, sei tappe per velocisti, sei arrivi in salita e altre sette frazioni mosse e di difficile pronostico. La quota più alta, invece, che i corridori “assaporeranno” saranno i 2758 metri di altitudine del Passo dello Stelvio, Cima Coppi di questa corsa Rosa che naturalmente vedrà protagoniste anche le strade del Trentino – Alto Adige, punto chiave per la conquista della maglia rosa nella terza settimana, con l’arrivo della sedicesima tappa a Santa Cristina in Val Gardena, con la diciassettesima tappa  da Selva di Val Gardena a Passo Brocon e la partenza della diciottesima tappa da Fiera di Primiero. 

LA TAPPA TRENTINA
Lo Stelvio, non sarà davvero un protagonista per la vittoria della tappa numero 16, ma sicuramente potrà essere un trampolino di lancio per la fuga. Si sale da Bormio e scollinando si puntano le ruote all’ingiù per una lunga discesa tortuosa, pianura fino a Bolzano (traguardo volante) e poi si punta a Siusi e si prosegue attraverso il Passo di Pinei. Da lì discesa rapida ad Ortisei e si torna a salire fino al traguardo a Santa Cristina di Val Gardena, dove gli ultimi km sono in media al 12%. La frazione numero 17, invece, è stata definita da Vincenzo Nibali come tappa chiave per aggiudicarsi il trofeo senza fine. 159 km caratterizzati da 5 Gran Premi della Montagna, una vera e propria battaglia sulle Alpi. Al via si comincerà a scalare il Passo Sella e subito dopo arriva la lunghissima ascesa (20 km) di Passo Rolle. I corridori dovranno stare molto attenti nella successiva discesa tecnica e senza riprendere fiato a dovranno tornare a scalare uno dietro l’altro: Passo Gobebra (5,7 km al 6%) e il primo passaggio sul Passo Brocon (15,4 km al 5.6%, con il tratto centrale quasi sempre in doppia cifra). Successivamente si scende fino a Castello Tesino e si risale il Passo Brocon da un versante duro ed inedito: si passa, infatti, dalla Val Malene e si punta all’arrivo dove gli ultimi due chilometri avranno una pendenza media del 12% e tornanti stretti e ravvicinati. 

Il giorno dopo, giovedì 23 maggio, la carovana rosa potrà tirare un po’ il fiato in una classica tappa di trasferimento. Fiera di Primiero, infatti, sarà la cittadina che si offrirà come punto di partenza per la diciottesima frazione che prevede l’arrivo per i velocisti rimasti a Padova. 

IL FAVORITO
La domanda fondamentale che sorge alla lettura di questa 107esima edizione del Giro d’Italia è solo una: chi riuscirà a vestire la maglia rosa a Roma e sollevare il trofeo senza fine? La risposta potrebbe essere tra le più semplici degli ultimi anni. La lista dei partenti non è ricca di grandi nomi ad eccezione di un ragazzo sloveno che con il suo modo di correre esalta chiunque nel ciclismo, non si trattiene in tatticismi e quando vuole vincere non lascia scampo ai suoi avversari. Tadeji Pogacar è sicuramente l’indiziato numero uno alla vittoria finale e la corsa rosa sembra essere scritta sulle gambe del fenomeno tanto corteggiato dall’organizzazione. Tuttavia, i suoi diretti avversari hanno esperienza da vendere e un conto in sospeso con la corsa rosa (Geraint Thomas), e una gamba carica e prestante (Romain Bardet e Juan Pedro Lopez, vincitore del Tour of the Alps 2024).

LE RUOTE VELOCI
Tutt’altro discorso, invece, per quanto riguarda la maglia “ciclamino” per il miglior velocista. Come già detto gli arrivi in volata saranno sei e le ruote veloci alla partenza della corsa rosa sono agguerritissime. Ad aprire le danze ci sarà
Jonathan Milan che deve difendere il titolo del 2023. L’italiano però dovrà guardarsi le spalle dagli affamati Caleb Ewan, Fernando Gaviria, Alberto Dainese e Tim Merlier. Se le insidie per il giovane della Lidl-Trek sembrano finite questi primi nomi sono solo un antipasto, perché faranno il loro esordio nel Bel Paese Fabio Jakobsen, Olav Kooij e Laurence Pithie. Insomma ci sarà da rimanere col fiato sospeso fino al taglio del traguardo in ogni arrivo in volata. 

I TRENTINI IN CORSA
Per quanto riguarda gli atleti trentini che partiranno in questa avventura rosa abbiamo il ventisettenne di Trento
Nicola Conci, il quale milita nella squadra Alpecin-Deceuninck e l’anno scorso non è riuscito a completare l’intero Giro; i fratelli roveretani Mattia e Davide Bais, quest’ultimo l’anno scorso protagonista di una splendida vittoria a Campo Imperatore; Edoardo Zambanini, classe 2001 originario di Dro, in Valle dei Laghi, che corre per la Bahrain Victorious; ed infine l’esperienza pluriennale da Borgo Valsugana di Matteo Trentin, recentemente accasatosi nella squadra elevetica Tudor Pro Cycling Team ritrovando aria fresca e tanti stimoli per preparare al meglio una probabile partecipazione alle prossime Olimpiadi. 

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