Spopolamento, la Giunta provinciale lancia l’idea di contributi a fondo perduto per l’acquisto e la ristrutturazione di immobili

Un percorso per contrastare il fenomeno dello spopolamento nei 33 Comuni che negli ultimi dieci anni hanno perso abitanti. È quanto ha annunciato mercoledì 12 marzo il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, che ha presentato alla stampa la delibera pre-adottata dall’esecutivo. La Giunta provinciale sta pensando a contributi a fondo perduto (dal 35% al 40%) per sostenere le spese di chi acquista e ristruttura un immobile, per usarlo come abitazione oppure per affittarlo a canone moderato a persone che spostano la loro residenza. La mossa dell’esecutivo non è piaciuta alle minoranze del Consiglio provinciale, che proprio in quel momento stava discutendo i due ddl sul tema degli affitti turistici a firma Filippo Degasperi (Onda) e Paolo Zanella (Pd).

Il provvedimento preadottato prevede un contributo a fondo perduto per chi acquista un immobile, lo sistema e si impegna a viverci per almeno 10 anni, oppure ad affittarlo a canone moderato.

Come illustrato dal dirigente generale del Dipartimento urbanistica, energia, catasto, tavolare e coesione territoriale, Giovanni Gardelli, due sono gli indicatori per assegnare i contributi, ovvero l’indice di decremento demografico dei comuni più un indicatore composito di turisticità che scaturisce dal rapporto tra presenze turistiche e popolazione residente e dal rapporto fra le presenze turistiche e la media delle presenze turistiche in provincia.

I beneficiari sono persone fisiche che hanno o intendono acquisire un diritto di proprietà o di godimento su un immobile ed è consentito richiedere i contributi fino a un massimo di 3 unità, questo per dare unitarietà all’intervento di ristrutturazione, ad esempio per le facciate degli edifici. La spesa ammessa arriva al 40% nei centri storici e al 35% al di fuori di essi. Il soggetto beneficiario non deve essere residente nel territorio dove si trova l’unità immobiliare, a meno che non abbia compiuto il 45esimo anno di età. C’è anche un piccolo contributo per l’acquisto, fino a un massimo 20.000 euro, mentre per la ristrutturazione si arriva a un massimo di 80.000 euro, ovvero il 40% sul massimo della spesa ammessa che è di 200.000 euro.

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