Si è spento a 87 anni Silvano Rauzi, ex presidente della Federazione provinciale allevatori

Si è spento all’età di 87 anni Silvano Rauzi, per oltre 30 anni presidente della Federazione provinciale allevatori, che ha guidato dal 1980 al 2015.

“Con Silvano Rauzi se ne va un uomo che ha dedicato la propria esistenza alla valorizzazione dell’agricoltura trentina e alla crescita del sistema cooperativo zootecnico”, lo ricorda il presidente della Federazione Trentina della Cooperazione Roberto Simoni. “La sua instancabile passione, il suo sguardo lungimirante e il profondo rispetto per il mondo contadino ne hanno fatto un leader riconosciuto e stimato ben oltre i confini della nostra provincia. A nome dell’intera cooperazione trentina, esprimo alla famiglia Rauzi le più sincere condoglianze”.

Sotto la sua presidenza – ricorda la Cooperazione – la Federazione ha affrontato sfide epocali come la crisi dell’encefalopatia spongiforme bovina, la fine del regime delle quote latte e la riorganizzazione dell’intero comparto produttivo. Ma è soprattutto per la sua capacità di interpretare e difendere i valori della cooperazione agricola che oggi Rauzi viene ricordato con profonda gratitudine.

A ricordarlo è anche l’attuale presidente della Federazione provinciale allevatori Giacomo Broch: “Ricordare l’esperienza umana, professionale, politica e cooperativa di Silvano Rauzi significa ripercorre la storia del Trentino dell’ultimo mezzo secolo. Un periodo denso di trasformazioni che ha visto Rauzi protagonista, innanzitutto come Presidente della Federazione Provinciale Allevatori, carica che ricoprì ininterrottamente dal 1980 al 2015. Grazie ad un’indiscussa autorevolezza e a una grande capacità di analisi e visione, seppe guidare la categoria attraverso una serie di “cambiamenti d’epoca” attraverso i quali il settore zootecnico poté uscire definitivamente dalla dimensione di sussistenza per evolvere verso le prestazioni attuali, caratterizzate dall’elevata professionalità degli addetti e da standard d’eccellenza e di qualità particolarmente significativi sia nel contesto alpino che internazionale”.

“Parallelamente a questo – ricorda ancora Broch – Silvano Rauzi seppe costruire una rete di alleanze e di relazioni che consentirono alla nostra categoria di aprire una fase di positiva interlocuzione con i consumatori e gli ospiti del nostro sistema turistico al fine di elevare la conoscenza della nostra funzione sociale e di presidio della montagna all’interno di un contesto di reciproco rispetto e riconoscimento di ruoli. Proprio al tema dello sviluppo della montagna e delle comunità alpine, Rauzi ha dedicato le migliori energie che derivavano dalla sua passione politica, che è sempre stata orientata al rispetto della democrazia, della Costituzione e del mutualismo all’interno di un quadro di indirizzi e di valori che trovavano fondamento della dottrina sociale delle Chiesa e del solidarismo cristiano. Dirigente di primo piano all’interno della Cooperazione trentina, Rauzi ha infine lasciato una traccia indelebile di un impegno che univa la ricerca di nuove prospettive di sviluppo economico alla necessità di condivisione, formazione e partecipazione degli allevatori al sistema mutualistico in una logica di trasparenza e responsabilità”.

I funerali avranno luogo nella chiesa di Malé lunedì 2 giugno alle 14.30. Rauzi lascia la moglie Luisa, i figli Alessio, Elisabetta e Giovanna, i nipoti e i fratelli Lorenzo, Marida e Antonio.

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