In un tempo in cui parlare di pace è sempre più urgente e necessario, la città di Rovereto rilancia il suo storico impegno per la promozione della cultura della pace con la nascita della Scuola di Pace 2025. L’iniziativa, rivolta ai giovani tra i 16 e i 20 anni residenti o studenti a Rovereto si svolgerà dal 7 all’11 luglio e rappresenta una delle azioni principali del progetto “Rovereto Città della Pace”, promosso dal Comune e organizzato dall’associazione di solidarietà internazionale MLAL Trentino.
La Scuola si inserisce nel quadro delle celebrazioni per il Centenario della Campana dei Caduti “Maria Dolens”, simbolo internazionale di fratellanza tra i popoli, e si propone di offrire ai ragazzi un’esperienza formativa intensa e partecipativa, centrata sulla cittadinanza attiva, la giustizia sociale, la convivenza e l’impegno giovanile. Il titolo scelto, “Stiamo ancora a parlare di pace?”, è volutamente provocatorio: nasce per stimolare nei partecipanti una riflessione autentica sull’urgenza di riscoprire e praticare la pace come scelta personale e collettiva.
Le giornate della Scuola saranno scandite da incontri con testimoni da contesti di guerra, momenti di formazione, laboratori creativi, spazi di confronto e uscite sul territorio. Tra gli appuntamenti previsti, anche un laboratorio teatrale. Ci sarà inoltre una visita alle istituzioni e l’incontro con la sindaca del Comune di Rovereto, Giulia Robol per poi proseguire alla Campana dei Caduti, luogo di memoria e simbolo di speranza, e una camminata nei quartieri della città per conoscere storie di accoglienza, impegno e dialogo. Ampio spazio verrà riservato al confronto in piccoli gruppi, per condividere riflessioni, punti di vista e domande.
“Il progetto della scuola di pace si propone di coinvolgere i giovani in un percorso di formazione, meglio ancora potrei dire di alta formazione, sul tema della pace oggi. È importante formare alla Pace i giovani che porteranno in ogni ambito questa esperienza – ha spiegato il consigliere delegato alla pace Tommaso Vaccari – Educazione alla pace per me significa tante cose: il sostegno agli attivisti locali in Palestina e in Israele, il rispetto e la tutela dei diritti all’interno delle situazioni di conflitto in cui viviamo oggi, soprattutto la tutela di quanti questi diritti non li hanno mai avuti o li hanno persi ma anche la capacità di gestire e mediare situazioni complesse e di conflitto. Questi sono i temi su cui di fatto ci concentreremo nella settimana della Scuola di pace ai primi di luglio”.
Federica Manfrini, referente del progetto per MLAL Trentino, spiega così la nascita della scuola: “L’idea, molto forte, è nata dal Comune di Rovereto e in particolare da Tommaso Vaccari. Sembra una cosa scontata parlare di pace, usare questa parola; invece, c’è ancora tanto bisogno di lavorare, toccare con mano, di fare chiarezza in quello che i giovani sentono. Per poi portare il concetto di pace nel nostro quotidiano e guardare al mondo con una visione più ampia”. E continua: “Questa prima edizione è una sperimentazione che ci piacerebbe portare avanti in futuro, con diversi percorsi, che si svolgano durante tutto l’anno scolastico, con l’obiettivo di coinvolgere i giovani in iniziative locali o nazionali. C’è molto interesse e ci aspettiamo una buona risposta, anche se le estati dei nostri giovani sono già molto piene”.
Le iscrizioni sono aperte fino al 10 giugno e si effettuano online sul sito dell’associazione MLAL Trentino. La partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati. Gli incontri si terranno al Centro giovani SmartLab di Rovereto. Per informazioni e adesioni: www.mlaltrentino.org/scuola-di-pace.
Rovereto si conferma così laboratorio vivo di convivenza, memoria e speranza, affidando ai suoi giovani cittadini il compito più importante: quello di continuare, con responsabilità, a parlare – e a costruire – la pace.
La sindaca robol: “un impegno quotidiano”
Con il centenario della Campana dei Caduti simbolo universale di pace, memoria e fratellanza tra i popoli, è nato ufficialmente il progetto Rovereto “Città della pace”: tra gli innumerevoli progetti messi in campo sinergicamente tra Comune e Fondazione Campana dei Caduti e le numerose associazioni del territorio ci sono gli Spazi di pace, luoghi simbolo diffusi in diversi punti della città, molto allargati nel centro storico, nei distretti urbani e all’interno delle sette circoscrizioni che sono stati trasformati in spazi di rigenerazione urbana e collettiva, talvolta frutto anche dell’ottima collaborazione pubblico-privato.
La città diventa così un vero e proprio Cantiere di Pace, con installazioni che coinvolgono i cittadini. Ognuna riporta infatti il Qrcode con il programma completo, dai concerti all’arte, ai festival. “In occasione del Centenario di Maria Dolens, abbiamo voluto riaffermare la vocazione di Rovereto Città della pace, attraverso un progetto culturale identitario”, ha affermato la sindaca Giulia Robol. “La pace non è solo assenza di guerra, ma un cammino quotidiano, una scelta di vita, un processo che richiede impegno, cura, ascolto e mediazione continua. La creazione di un logo dedicato e la trasformazione degli spazi urbani in luoghi simbolici e attivi di promozione della cultura della pace rappresentano un impegno concreto e duraturo.
Questo percorso, integrato e sinergico all’ampio e articolato programma di iniziative dedicate alla pace e alla celebrazione del Centenario, in concerto con la città e le realtà del territorio, testimonia l’impegno verso i valori della solidarietà, della giustizia sociale, del dialogo, del rispetto, dell’inclusione e dell’integrazione europea impressi nell’identità della nostra città e collettività”.