Edilizia sociale, approvate le misure per contenere i canoni

La Giunta provinciale di Trento, su proposta dell’assessore alle politiche per la casa Simone Marchiori, ha approvato la modifica delle percentuali di incidenza del canone oggettivo per la locazione degli alloggi sociali. Approvato anche l’adeguamento dell’importo di compensazione a favore di Itea Spa per il servizio di edilizia sociale previsto per il 2025. La riduzione dei canoni comporterà un impegno finanziario da parte della Provincia di circa 900.000 euro su base annua.

“Con questa delibera compiamo un ulteriore passo verso una maggiore equità nell’accesso all’abitare. I canoni di locazione degli alloggi sociali hanno subito negli ultimi anni progressivi incrementi non sempre coerenti rispetto all’effettivo miglioramento della condizione economica dei nuclei assegnatari degli alloggi sociali, penalizzando i nuclei familiari con Icef superiore a 0,23 (che comporta l’applicazione di una percentuale nettamente più elevata rispetto ai nuclei con Icef minore a 0,23). In un momento in cui molte famiglie si trovano a fronteggiare difficoltà economiche crescenti, abbiamo quindi ritenuto fondamentale intervenire per contenere il peso dei canoni di locazione negli alloggi sociali”, ha chiarito l’assessore Marchiori.

La modifica relativa alla modalità di calcolo della quota B del canone sostenibile (ottenuto mediante la somma di diversi elementi) prevede di dimezzare la percentuale di incidenza. In tal modo, i nuclei familiari con Icef superiore a 0,23 sono tenuti a corrispondere il 10% per cento del canone oggettivo, mentre per i nuclei con Icef fino a 0,23 rimane la percentuale precedente, pari al 5%. La riduzione sarà operativa dal prossimo primo settembre.

“L’intervento dell’assessore Marchiori sulla riduzione dei canoni Itea è doveroso, ma non basta”, hanno sottolineato Manuela Faggioni (Cgil), Michele Bezzi (Cisl) e Walter Largher (Uil). “In questi anni infatti Itea ha incassato oltre 4 milioni di euro aggiuntivi solo in forza dell’aumento dell’inflazione. Così gli inquilini, pur essendo più poveri, hanno pagato canoni più alti, pari in media ad un aumento del 34% circa in cinque anni. L’esatto contrario dell’equità”.

Secondo i sindacati, “i numeri non mentono: i 900 mila euro stanziati dalla Giunta non riducono neppure di un quarto l’extra gettito che impoverisce le famiglie negli alloggi Itea e che continua a gonfiare le casse di Piazza Dante. Marchiori non ha bloccato gli aumenti dei canoni, li ha solo ridotti. L’unica soluzione efficace è l‘indicizzazione dell’Icef al costo della vita per evitare aumenti indebiti dei canoni ed evitare che chi perde potere d’acquisto debba pagare di più ingiustamente. Ma di questo la Giunta non vuole nemmeno sentir parlare”.

“Per il resto – sottolineano ancora i sindacati – attendiamo da mesi una proposta di regolamento Itea per sbloccare le graduatorie che sono ferme da un anno e un reale intervento capace di recuperare gli appartamenti Itea sfitti e non ancora ristrutturati. Per quanto riguarda l’offerta di alloggi sul mercato privato bisogna accelerare l’avvio del fondo di housing sociale sul quale ci possono essere investitori istituzionali, anche locali, fortemente intenzionati a partecipare. Il fondo Riurb deve avere la precedenza visto che le aree a maggiore tensione abitativa sono proprio quelle lungo l’asta dell’Adige e nel Basso Sarca“.

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