In queste ore si stanno moltiplicando i messaggi di solidarietà verso Riccardo Corradini, 32 anni, medico roveretano, arrestato da Israele mentre si trovava a bordo della nave Conscience, della Freedom Flotilla Coalition, diretta verso Gaza per portare aiuti umanitari.
L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Trento “esprime la propria preoccupazione per la sorte del nostro iscritto dottor Riccardo Corradini, medico trentino di Rovereto, imbarcato sulla Freedom Flottila Coalition che è stata intercettata e sequestrata dalla Marina Israeliana. L’Ordine oltre ad esprimere la propria vicinanza e la solidarietà al nostro iscritto, vuole sensibilizzare su questa vicenda le Autorità Istituzionali e chiede a loro con forza il massimo impegno per ottenere al più presto il ritorno in Italia del dottor Corradini e dei suoi compagni ed un trattamento rispettoso in linea con gli accordi internazionali. Sottolineiamo come Il dottor Corradini anche in passato ha dimostrato generosità, coraggio, spirito di iniziativa e sensibilità avendo già offerto il proprio contributo umano e professionale alla popolazione di Gaza, già in anni precedenti all’inizio dell’attuale tragedia umanitaria”.
Nella giornata di giovedì 9 ottobre i Sanitari per Gaza hanno organizzato un presidio dalle 12.30 alle 18.30. “Sulla Conscience ci sono anch’io. Flotta di terra”, recitano i cartelloni esibiti da medici, infermieri ed altri operatori sanitari degli ospedali di Trento, Arco, Rovereto e Borgo.
Anche il Comune di Rovereto ha espresso vicinanza al giovane medico trentino. “Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia e chiedo con forza la sua libertà come quello di tutti coloro coinvolti e coinvolte”, ha dichiarato la sindaca Giulia Robol.
“Siamo molto preoccupati per il nostro amico e concittadino Riccardo Corradini, 31 anni, chirurgo al Santa Chiara, che è stato catturato ieri in acque internazionali dalle forze di occupazione israeliane”, scrive l’Arci del Trentino. “Riccardo era a bordo della Conscience, la nave della Freedom Flotilla Coalition, insieme a medici, infermieri, giornalisti e attivisti provenienti da 22 Paesi. Stavano portando 18 tonnellate di aiuti umanitari – tra cui medicinali, apparecchiature e cibo – agli ospedali di Gaza. Chi lo conosce sa quanto sia legato a quella terra: nel 2019 è stato il primo studente europeo a fare un Erasmus in chirurgia d’urgenza a Gaza City, e il 25 aprile scorso era con noi a raccontarlo. Ora chiediamo chiarezza e il suo rilascio immediato”.