Una “via trentina” al sistema di carenze formative. È quanto è stato presentato lunedì 3 novembre dall’assessora all’Istruzione della Provincia di Trento Francesca Gerosa, accanto al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.
La proposta – contenuta in un disegno di legge che dovrà essere esaminato dalla Commissione consiliare competente e che poi approderà in aula verosimilmente ad inizio 2026 – introduce un nuovo modello a “Cicli biennali”, pensato per superare l’attuale gestione delle carenze formative e per costruire un sistema più continuo, trasparente e orientato al successo formativo di ciascun ragazzo.
Nulla cambia nel passaggio dal primo al secondo anno e dal terzo al quarto anno: in caso di carenza formativa, il voto in pagella sarà un 6 con un asterisco, ad indicare la lacuna da colmare. Il cambiamento avviene nel passaggio dal secondo al terzo anno e dal quarto al quinto: se lo studente non avrà superato la lacuna, dovrà sostenere una prova decisa dall’Istituto e personalizzata entro il mese di agosto.
Viene introdotto anche il voto sulle capacità relazionali, che farà media con le altre materie. Nel caso in cui lo studente arrivasse all’esame di maturità con un voto inferiore al sei, verrà rimandato. Se invece dovesse arrivare con il 6, dovrà sostenere un esame integrativo. In questo modo, il sistema viene avvicinato a quello nazionale, con quanto avviene attualmente per il voto in condotta.
Se il disegno di legge dovesse entrare in vigore, il sistema partirà nell’anno scolastico 2026/2027 per tutte le classi prime delle scuole superiori.