Ha aperto ad Ala, nell’area dell’ex ospedale, la prima Casa di comunità del Trentino. Accanto ai servizi territoriali della Casa della comunità si inserisce anche il nuovo Ospedale di comunità, una struttura intermedia da 20 posti letto pensata per quei pazienti che dopo un episodio di ricovero hanno necessità di recuperare alcune funzioni prima di rientrare a casa o viceversa che dal domicilio hanno bisogno di un intervento “protetto”.
“L’apertura della Casa di comunità di Ala – ha spiegato la direttrice sanitaria dell’Apss Denise Signorelli – segna l’avvio di una fase di dialogo con il territorio e la comunità. L’inaugurazione consegna al territorio una struttura rinnovata, con i lavori ultimati e i primi servizi operativi, ma soprattutto segna l’avvio di un percorso di co-progettazione insieme alla comunità – attraverso un tavolo di coordinamento permanente – del nuovo modello di assistenza territoriale. La Casa di comunità non sarà quindi una semplice struttura, ma un punto di riferimento del territorio alla cui costruzione collaboreranno professionisti, servizi sanitari e sociali, enti locali, volontariato e terzo settore”.
La Casa della comunità di Ala serve un territorio ampio – circa 28mila persone – che comprende i comuni di Ala, Avio, Brentonico, Mori e Ronzo-Chienis. Entrando nella Casa della comunità si trova subito il Punto unico di accesso: una porta d’ingresso che aiuta le persone a orientarsi tra servizi sanitari e sociali, informazioni amministrative e bisogni più complessi. La struttura integra in un unico luogo i servizi sanitari già presenti e quelli introdotti o potenziati grazie ai fondi del PNRR, offrendo un modello di sanità più vicino e più facile da raggiungere.
All’interno della struttura sarà garantita l’assistenza primaria attraverso i Medici di medicina generale, i quali organizzati in Aggregazioni funzionali territoriali (AFT), offriranno attraverso la loro integrazione un’accessibilità al cittadino strutturata su più livelli: la visita dal proprio medico o, in caso di un bisogno ritenuto urgente, anche da uno dei medici di medicina generale appartenenti alla stessa AFT. In questo secondo caso il cittadino potrebbe esser ricevuto anche in uno degli ambulatori presenti nel territorio di riferimento della Casa della Comunità: la scelta di non concentrare tutti gli ambulatori della medicina generale garantisce la prossimità dei servizi e viene ritenuta un valore da rispettare. Un ulteriore sviluppo potrà essere garantito dall’estensione dell’orario della Continuità Assistenziale nelle fasce pomeridiane con accesso mediato dal 116117, così da garantire una risposta rapida a problemi che in alternativa spingerebbero il cittadino a rivolgersi in modo inappropriato al Pronto Soccorso e potrebbe essere un punto di riferimento stabile anche per studenti, lavoratori e cittadini senza medico. Il servizio di Continuità assistenziale (ex guardia medica), manterrà fin da subito l’orario di presenza notturno, prefestivo e festivo. Ci sono poi i Pediatri di libera scelta con i quali si svilupperanno progettualità specifiche in riferimento all’età evolutiva. Accanto alla medicina di famiglia sarà garantita la presenza degli specialisti: nove discipline che vanno dall’odontoiatria alla chirurgia vascolare, dalla dermatologia alla fisiatria, fino alla cardiologia e al Centro per i disturbi cognitivi e le demenze. La telemedicina permette inoltre di collegare la Casa della comunità ai centri specialistici della provincia, facilitando i percorsi diagnostici e la presa in carico delle persone con patologie croniche.
Molto forte sarà anche la presenza infermieristica: dieci professionisti, tra cui gli infermieri di famiglia e comunità, seguono i cittadini in modo continuativo, sia in sede – con ambulatori dedicati, medicazioni, terapie, punto prelievi – sia a domicilio nei cinque comuni del territorio. Il loro ruolo è ormai centrale: sono il volto quotidiano della sanità, quelli che accompagnano i malati cronici, monitorano i parametri clinici, aiutano a comprendere le terapie e anticipano i problemi prima che si trasformino in emergenze.