“Mettere in sicurezza i più giovani”, la lettera dei medici sul vaccino

Marco Ioppi. Immagine Youtube PAT

La pandemia non è ancora sconfitta e ci vuole un rinnovato impegno, da parte delle Istituzioni, per estendere la vaccinazione a quelle categorie ad ai soggetti che per vari motivi, fino ad oggi, non sono stati sottoposti al vaccino. È questo il senso di una lettera che il Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Trento, il dottor Marco Ioppi, ha inviato nei giorni scorsi al Presidente della Provincia Fugatti ed all’Assessora alla Sanità, Stefania Segnana.

Ioppi commenta con rammarico le basse percentuali della popolazione vaccinata in Trentino: “Sta crescendo in questi giorni un certo senso di frustrazione e disagio nel constatare che la nostra Provincia si trova agli ultimi posti in termini di percentuale della popolazione vaccinata. Questo dato, insieme all’elevato numero di persone delle classi di età comprese tra i 20 e i 50 anni e alla considerevole percentuale degli esenti ticket e portatori di malattia che ancora resistono alla vaccinazione, impongono un’analisi attenta e accurata dell’organizzazione e della logistica, cercando di individuare e proporre nuove azioni, mettendo in campo nuovi strumenti per recuperare l’adesione di tanti cittadini ancora renitenti ed esitanti. Le ultime iniziative messe in campo fanno bene sperare, ma devono essere seguite da altre frutto di una attenta e continua attenzione della situazione pandemica”.

“L’Ordine vuole fare la sua parte per rilanciare la campagna vaccinale e invita a porre in essere ogni sforzo, con urgenza, per promuovere la vaccinazione tra gli over 12, mettendo così in sicurezza da subito ragazze e ragazzi. Per loro si ha a disposizione un vaccino sicuro e, grazie all’età, molto efficace. Non farlo subito e aspettare altro tempo significa perdere la possibilità di garantire la massima protezione alla riapertura delle scuole”, spiega Ioppi, preoccupato dal rischio di un ritorno dei focolai con conseguente chiusura delle scuole e ripresa della DAD: i ragazzi non riuscirebbero a tollerare, soprattutto da un punto di vista psicologico, un nuovo lockdown.

“Pari attenzione va data alle persone fragili, quali gli emarginati senza fissa dimora: organizzare per loro la vaccinazione in primo luogo li protegge e mette in maggior sicurezza la nostra comunità. Insomma: tutelare gli anziani, i portatori di patologie, mettere in sicurezza i giovani, vaccinare i senza fissa dimora sono scelte virtuose che dobbiamo sostenere”, conclude la lettera, prima di ribadire “che questa battaglia si vince assieme e che, come ha detto l’arcivescovo Lauro Tisi, vaccinarsi è prima di tutto un gesto di amore e di carità per gli altri. Siamo certi, ci auguriamo, che la Giunta Provinciale interverrà per promuovere, in sintonia con l’Azienda Sanitaria e gli Ordini Professionali dei Medici Chirurghi e Odontoiatri e delle professioni sanitarie, ulteriori iniziative utili per garantire quella copertura vaccinale, che tutti auspichiamo”.

 

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