Ricordando le opzioni e la Grande Guerra

E sul Renon il Centro per la Pace rilegge la storia della “inutile strage” e ricorda la nascita del movimento pacifista e nonviolento in Europa

Bolzano – Si celebrano in questi giorni tre importanti anniversari: il settantesimo del rifiuto di prestare il giuramento a Hitler da parte di Josef Mayr-Nusser (4 ottobre), il settantacinquesimo anniversario delle opzioni sudtirolesi del 1939, il centenario della Grande Guerra.

Al primo tema è dedicato il convegno – “La memoria delle opzioni” – che si tiene presso la Libera Università di Bolzano (2-3 ottobre), per iniziativa dell’Istituto di storia contemporanea dell’Università di Innsbruck, di Geschichte und Region/Storia e regione e del Centro di competenza Storia regionale della LUB. Spiegano gli organizzatori: “Attorno all’attuazione dell’accordo sulle opzioni nell’autunno di settantacinque anni fa imperversava in Alto Adige una battaglia propagandistica senza eguali, che culminò il 31 dicembre 1939, termine ultimo per optare a favore o contro il trasferimento nel Reich germanico. Gli scontri e i conflitti del periodo delle opzioni, che assomigliarono a una guerra civile di stampo ideologico, avrebbero permeato per decenni la società sudtirolese. Il convegno si propone di analizzare la memoria di quel periodo”.

E ancora: “Negli ultimi decenni la memoria delle opzioni del 1939 è mutata in maniera significativa adeguandosi ai cambiamenti della società: fino agli anni Settanta è stata tramandata ai posteri in forma di racconto magistralmente confezionato dalla strumentalizzazione politica. Un profondo mutamento nella memoria collettiva si è prodotto anche grazie al rigore con cui la giovane generazione ha criticato, negli anni Ottanta, la storia raccontata dai propri padri. Dopo un decennio di polemiche ed elaborazioni storiche, anche le vittime delle due dittature, fascista e nazista, hanno trovato una collocazione nella memoria e in tutti i gruppi linguistici è cresciuta la coscienza della correità e dello spirito di emulazione regnanti fra le proprie fila. Grazie alla proliferazione degli studi storici e letterari sul periodo delle opzioni, nella memoria collettiva si è assistito, a partire dagli anni Novanta, a un evidente processo di storicizzazione e pacificazione”.

In occasione dell’anniversario dei cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale il Centro per la Pace di Bolzano (in collaborazione con Pax Christi Italia, Movimento nonviolento, Mosaico di Pace, Azione nonviolenta), ospita sul Renon (Costalovara, 3-5 ottobre) un convegno internazionale per rileggere la storia della “inutile strage” e, nel contempo, ricordare la nascita del movimento pacifista e nonviolento che proprio in quegli anni iniziò il suo cammino attraverso tutta l’Europa. “Fu proprio la reazione alla disumanità della Grande Guerra a muovere la penna dello scrittore Kurt Tucholsky e il pennarello della pittrice Käthe Kollwitz che lanciarono il manifesto ‘Nie wieder Krieg’, mai più la guerra”. Il convegno si propone dunque di indagare la follia della guerra, le derive del totalitarismo e le pulsioni aggressive, così come le strategie geopolitiche che hanno segnato la storia del Novecento fino ai giorni nostri. Nell’ambito del convegno verrà ricordata anche la figura dell’obiettore di coscienza al nazismo Josef Mayr-Nusser.

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