La Sosat piange Renzo Pasquazzo, ex tenore secondo e “volontario vero”

È morto Renzo Pasquazzo, un protagonista della Trento degli anni ’70, ’80, ’90 e dei primi anni Duemila. “Un volontario vero, sempre disponibile a dare una mano, prendersi delle responsabilità nelle molte associazioni dove ha operato con la filosofia del dare se stesso per gli altri”, lo ricorda il coro della Sosat.

Di lui si ricorda un evento assai originale: “Trago la borsa en l’Ades”. Il gesto risale a molti anni fa, quando Renzo Pasquazzo, raggiunta la pensione dal suo lavoro – era rappresentante della Henkel -, chiamò gli amici sul ponte di San Lorenzo e gettò, sotto l’occhio attento dei vigli urbani avvisati dell’evento, la sua borsa da lavoro nel fiume Adige.

“Renzo era un vulcano di idee e nelle associazioni dove ha partecipato si è sempre impegnato con generosità e competenza. Aveva molte passioni, tanti amici ed una splendida famiglia, che adorava: la moglie Marisa, andatasene nel 2021, la figlia Elena e le nipotine Anna e Bianca, i suoi grandi amori. Era legatissimo alla Sosat e al suo Coro del quale aveva fatto parte per molti anni come tenore secondo. Una passione quella per il canto popolare e per la Sosat dove fece parte per molti anni della direzione ed in essa diede vita a tante iniziative. Era un protagonista il Pasquazzo, ma non amava salire sul palco, stava dietro le quinte, avendo capacità organizzative straordinarie”, aggiunge il coro della Sosat.

“Cantava nella sezione dei tenori secondi – dice commosso Bruno Filippi, detto Pippo, storico corista del Coro della Sosat – lo ho incontrato lo scorso anno, alla residenza di Montagnaga dove eravamo andati per una esibizione con i Giullari del Dopolavoro ferroviario. Era un riferimento per il Coro e per la Sosat dove ha dato tanto con grande generosità, assieme al suo grande amico Sergio Zanella. Era un grande organizzatore e animatore capace di coinvolgere direi di fare Sosat”. “Ha fatto parte della direzione della Sosat – dice Mario Benassi, presidente del sodalizio alpinistico operaio dal 1970 al 1985 – ed era un riferimento preciso e importante. A lui va il merito di averci insegnato i primi rudimenti del marketing. Ha portato la sua esperienza nel settore commerciale da noi ed abbiamo fatto dei passi avanti in termini organizzativi. Un caro amico che ha sempre operato nel più puro spirito del volontariato insegnandoci molto soprattutto dal punto di vista umano e ricordando che la Sosat non deve fare per se stessa, ma per la città, deve essere aperta e comunicare all’esterno le sue attività”.

Il presidente del Coro della Sosat Andrea Zanotti porta un ricordo personale: “Renzo Pasquazzo, cantava al fianco di mio papà: erano tutti e due tenori secondi ed era uno di famiglia. Lo ricordo, da bambino, quando con altri irriducibili del Coro veniva a casa nostra dopo le prove per un’ultima, intima “canta”. Era un ottimo organizzatore, protagonista di momenti di condivisione e festa fra i coristi e le loro famiglie con quella cifra di intelligente umanità di cui era portatore”.

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