Scuola: il piano della Protezione civile per la riapertura in Trentino

L’impegno per riprendere in settembre con le lezioni a scuola. Foto © Gianni Zotta

E’ stato redatto dal Dipartimento Protezione civile della Provincia autonoma di Trento, di concerto con il Dipartimento Istruzione e cultura il nuovo piano d’azione per consentire la riapertura delle scuole del territorio provinciale in condizioni di sicurezza.

Il documento, approvato oggi dalla Giunta provinciale, riguarda la fornitura alle scuole dei dispositivi di protezione individuale e dei nuovi arredi, prevede il monitoraggio dei livelli di anidride carbonica nella aule didattiche e le azioni di supporto per la gestione degli assembramenti.

Per quanto riguarda la fornitura dei dispositivi di protezione individuale, per gli studenti trentini del primo e del secondo ciclo scolastico secondo le stime saranno necessarie, mensilmente, 600.000 mascherine. Per i lavoratori, insegnanti, personale ATA, ma anche cuochi ed inservienti, il fabbisogno mensile, complessivo, è stimato invece in 400.000 pezzi. Per esigenze particolari, saranno, inoltre, fornite, sempre mensilmente, altre 16.000 mascherine (FFP2) e kit Covid-19.

Per quanto concerne l’igienizzazione degli ambienti e delle mani di chi frequenta le scuole la Protezione civile ha previsto una fornitura mensile complessiva di 11.000 litri di gel per mani. Ogni istituzione scolastica e formativa provinciale o paritaria potrà presentare una richiesta di variazione delle dotazioni attraverso una piattaforma informatica messa a disposizione dalla Protezione civile.

La Provincia ha inoltre deciso di aderire alla fornitura di nuovi arredi messi a disposizione dal Commissario Straordinario per l’emergenza Coronavirus. Gli Istituti destinatari saranno quindi chiamati a predisporre le necessarie procedure organizzative interne al fine di preparare i locali per la consegna e l’installazione degli arredi. Sono previsti, complessivamente, 5952 banchi, 5.278 sedie e 2.262 sedie didattiche di tipo innovativo.

Il Tavolo tecnico-sanitario sui “sistemi di ventilazione e climatizzazione” istituito nel giugno scorso è già all’opera per verificare la correlazione tra il funzionamento degli impianti di ventilazione/climatizzazione e la diffusione del virus, rivolgendo una particolare attenzione alle scuole. E proprio negli istituti già durante le prime fasi dell’anno scolastico sarà effettuato un secondo test di monitoraggio dell’anidride carbonica all’interno di una o più aule. Contemporaneamente verrà avviata l’installazione dei dispositivi di segnalazione ottico/sonora attraverso una prima installazione pilota.

Per quanto riguarda la gestione degli assembramenti infine il Protocollo salute e sicurezza nelle scuole già individua delle misure generiche rispetto alle potenziali criticità legate alle fasi di ingresso ed uscita dagli istituti. Con l’obiettivo di diminuire i rischi di assembramento quindi sarà estesa la fascia oraria di accesso degli studenti alla scuola; sarà definito uno “spazio accesso”, che possa anche essere totalmente o parzialmente all’esterno dell’edificio, se necessario anche su suolo pubblico, finalizzato a gestire e filtrare l’accesso alla scuola e dove comunque deve essere sempre garantito il distanziamento tra i presenti di almeno un metro; saranno inoltre predisposte tutte le vie di accesso disponibili e scaglionamento degli accessi, tenendo conto anche degli studenti che usano il servizio di trasporto pubblico, per favorire il distanziamento ed evitare assembramenti in ingresso.

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