Il designer delle leggende Andrea Foches

Andrea Foches e il Salvanel

Ottimo disegnatore e abile informatico, Andrea Foches, designer, ci guida alla scoperta delle magiche creature della montagna.

Andrea Foches, di che cosa si occupa?

Il mio lavoro è quello del designer, qualcosa di più di un semplice illustratore. Il designer non ha uno stile fisso, ma parte da un progetto, sviluppando di volta in volta un modo differente di interpretarlo. Nel mio caso, grazie all’aiuto dei nostri antenati e della tecnologia moderna, prima disegno e poi metto in scena i personaggi delle leggende della tradizione popolare trentina. L’aspetto più importante della mia professione è certamente quello della ricerca, finalizzata alla produzione di libri illustrati e soprattutto animazioni multimediali su CD-rom o Dvd.

Molte delle storie sono ambientate in montagna. Da dove nasce la sua passione?

Sono trentino e fin da piccolo ho imparato ad amare questo ambiente. Ho approfondito inoltre la tematica della montagna nella mia tesi di laurea a Firenze; in collaborazione con il “Museo degli usi e costumi” di San Michele infatti ho analizzato i racconti della tradizione popolare montana, fiabe e leggende che venivano tramandate oralmente e che sono state trascritte poi da degli studiosi verso la seconda metà dell’Ottocento. I protagonisti di queste storie sono gli uomini selvatici e le anguane, personaggi avvolti in un alone magico, misterioso.

Che importanza rivestono nei sui lavori maschere e oggetti?

Sicuramente hanno un grande rilievo. Gli oggetti aiutano ad esempio, ad ambientare la narrazione sul territorio di provenienza dei protagonisti. Non dimentichiamo infatti che miti e leggende sono storie fantastiche, che si svolgono però in luoghi ben precisi, reali. Fusi, cassoni dipinti, botti. Sono solo alcuni esempi oggetti che in un primo tempo fotografo, e faccio successivamente rivivere in grafica tridimensionale. Le maschere che stilizzano i volti dei personaggi dei miei racconti provengono invece dalla tradizione popolare carnevalesca.

Parla anche con la gente del posto per documentarsi?

Certo, questo è un altro aspetto importante del mio lavoro; oltre che un aiuto per trovare spunti preziosi, le persone del luogo possono anche essere ottimi doppiatori dei personaggi. Ricordo ad esempio la leggenda de “Il fuso d’oro” disponibile in dvd in due lingue, italiano e ladino.

I disegni che realizza sono fatti a mano o al computer?

Parto da schizzi fatti a mano per poi arrivare nella maggior parte dei casi ad un’animazione tridimensionale o 2d con, la tecnica dei ritagli animati. Al personaggio realizzato su carta, viene quindi successivamente data vita grazie al computer.

Il Salvanel è uno di questi personaggi popolari. Ma chi è?

Secondo la tradizione mitologica antica si tratta di un uomo selvatico; la cui prima parte del suo nome infatti, si rifà molto probabilmente a Silvano, dio dei boschi. Piccolo ometto incappucciato, sempre vestito di rosso, naso aguzzo, occhietti furbi e ciuffo ribelle, il Salvanel – tra l’altro la mascotte dell’ultimo TrentoFilmFestival – è un folletto dispettoso, capace però anche di aiutare e di rivelare preziosi segreti agli uomini. Una figura buona quindi, positiva; ad esempio in uno dei racconti popolari che lo vede protagonista, il Salvanel insegna alla gente di montagna come ottenere il formaggio dalla lavorazione del latte. E’ anche protagonista del nuovo gioco ideato da Riccardo Foches che sarà pronto per fine aprile.

Per la sua professione è più importante il talento naturale o l’esercizio?

Fin da bambino ho sempre amato disegnare. Il continuo esercizio quindi mi ha aiutato a sviluppare un talento naturale. I progetti che realizzo oggi, richiedono però anche una grande mole di lavoro e una buona dose di pazienza. Per questo la passione non deve mai mancare ed è necessaria per sviluppare al meglio le proprie doti.

Attraverso i suoi personaggi, aiuta i trentini a conoscere il proprio passato?

Spero di contribuire a rispolverare la memoria di fiabe e leggende che altrimenti andrebbero perdute. Uno dei miei obiettivi è quello di tenere viva la tradizione del racconto orale ed evidenziare vari aspetti del nostro territorio, attraverso la rappresentazione di luoghi, oggetti e personaggi della tradizione.

intervista della 1a A dell’Istituto Salesiano


Nome: Andrea

Cognome: Foches

Attività: designer della tradizione popolare e collaboratore del Museo degli Usi e Costumi di San Michele. Ideatore del Salvanel, mascotte del Filmfestival

Segni particolari: ha da poco prodotto una collana in Dvd sulle leggende trentine riguardanti le anguane e gli uomini selvatici

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