Espresso dai Balcani in arrivo a Firenze

Dopo il Trieste Film Festival sul cinema dei Paesi dell’Europa centro orientale, di cui Vita trentina ha riferito ampiamente, tocca a Firenze ospitare da giovedì 23 febbraio a domenica 26, un altro appuntamento cinematografico, il Balkan Florence Express, che metterà in mostra alcuni dei più recenti lavori provenienti da quell’area, in particolare da Bosnia, Croazia, Serbia, Slovenia, Montenegro, Kosovo, Macedonia e Albania. E nei prossimi mesi, ripetendo un’esperienza di qualche tempo fa, il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale di vicolo S.Marco a Trento proporrà una mini rassegna di quanto si vedrà in questi giorni nel capoluogo toscano.

Promosso dalla sezione italiana di Oxfam (l’organizzazione internazionale che tra l’altro opera da una decina d’anni nei Balcani e che in questi mesi si sta impegnando per sostenere i profughi ancora “imbottigliati” sulla rotta balcanica ormai chiusa; in 4000, tante le famiglie e i bambini, sono “arenati” in Serbia e sopravvivono in condizioni disumane) la quinta edizione del Balkan Florence Express presenta 19 tra film e documentari, di cui 8 anteprime nazionali grazie anche alla collaborazione con il Trieste Film Festival.

Sarà l’occasione per vedere alcune opere che ben difficilmente passeranno sugli schermi italiani (se non in alcuni rari casi) e che affrontano sia le tematiche legate ai conflitti degli anni Novanta nell’ormai ex Jugoslavia, con tutte le conseguenze del caso e le situazioni odierne, ma anche narrazioni di storie interpersonali, spesso improntate alla durezza, specchio di terre in perenne bilico e transizione tra Oriente e Occidente.

Molti gli autori presenti che incontreranno il pubblico. Tra questi il già premio Oscar per No Man’s Land Danis Tanović che presenterà Death in Sarajevo, sguardo amaro sulla Bosnia odierna, e la star serba Mirjana Karanović, per la prima volta dietro la “macchina da presa” con Una brava moglie, film che ha vinto alcune settimane fa il Trieste Film Festival. Nel programma, da segnalare il documentario My Own Private War della serba Lidija Zelović sull’impossibilità, a vent’anni dalla fine delle guerre nella ex Jugoslavia, di rielaborare il “lutto”, perlomeno di cercare di guardare all’altro non più come a un nemico ma come ad un interlocutore. Odii, rancori, identità mai sopiti. Inoltre, sullo schermo, l’esordio del macedone Vardan Tozjia che in Amok, con Denis Muri, l’attore serbo protagonista in Figlio di nessuno di Vuk Ršumović (vincitore a Venezia della Settimana della critica nel 2014), racconta gli abusi subiti da un gruppo di bambini ospiti di un orfanotrofio ma anche lo spassosissimo Houston, We Have a Problem!”, doc sulla leggenda che vuole il programma spaziale voluto da Tito venduto agli americani.

Mostre fotografiche e presentazione di libri accompagneranno la rassegna. Programma completo: www.oxfamitalia.org

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