Dolci a base di pane e patate

Pinza di patate
 

Saranno le giornate più corte, o forse il primo freddo, ma anche le sere piovose, oppure tutte e tre queste cose assieme che fan venir voglia di fare merenda con un dolce rustico della tradizione. Proprio così come accadeva una volta (e come accade ancora in tante case): attorno al fuoco, accompagnato con un bicchiere di latte caldo.

Torta Simona

È la più semplice e per questo probabilmente la più antica tra le pinze trentine. Questo piatto nasceva dall’esigenza di sfamare con poca spesa anche una famiglia numerosa, utilizzando soltanto i prodotti della stalla, del pollaio e dei campi. Una ricetta originale della Torta Simona – raccolta dai coniugi Bauer – recita così: “…prenderai due cucchiai di farina bianca, due uova, un cucchiaio di zuccaro, scorzetta di limone e poco sale. Il tutto lo miscierai unito al latte sufficiente, osservando che la pasta dev’essere molto chiara e quanto è tutta bene incorporata la metterai in una bacina unta di burro e spolverizzata di pane grattato. Quando è in bacina vi porrai sopra alcuni pezzetti di burro e poi la metterai nel forno ben caldo finché è rossa. In mezz’ora può essere cotta.” Senza zucchero e con qualche fetta di luganega la ricetta è più o meno la stessa dello smacafam.

Pinza di patate

Appartiene anch’essa alla famiglia delle pinze, ma l’ingrediente principale sono le patate lesse e schiacciate. Per questo dolce rustico occorrono circa 1 kg di patate cotte con la buccia, alle quali si aggiungono 200 g di zucchero, due uova, fichi e uvetta messi in ammollo nella grappa e una bacca di vaniglia. Per ottenere una pinza di patate con il sapore autentico di una volta la cottura va fatta rigorosamente sulla piastra della stufa a legna per far sì che si formi la caratteristica crosticina scura sulla sua superficie. Ultimo tocco: una spolverata di zucchero semolato.

Strudel di patate

Sempre con le patate lesse e ancora una volta tratta dalla raccolta dei Bauer, questa è la ricetta originale dello strudel di patate: “Fai la pasta del foglio [sfoglia] con della farina bianca, una noce di burro sciolta in acqua tiepida e grappa, sale e anche un uovo. Prendi delle patate cotte nell’acqua – mezzo chilo dovrebbe bastare – schiacciale bene e passale per il tamiso [setaccio

e prendi ancora delle mandorle pelate e pestate fini. Mescola tutto con un po’ di burro battuto, tre rossi d’uovo, un po’ di zuccaro, scorze di limone. Poi aggiungevi le chiare d’uova battute a neve. Questa pasta menata e mescolata bene la metterai sul foglio tirato fine più che puoi e lo rotolerai in forma di serpente come per lo strudel di frutta e lo cuocerai nel forno ben caldo.”

Pinza da lat

La pinza da lat trentina è un dolce rustico che prevede il recupero e il riutilizzo del pane raffermo tagliato grossolanamente e bagnato con un bicchiere di latte. Dopo circa un’ora di ammollo va aggiunta la farina bianca, le uova, zucchero, cannella, e uva passa ammorbidita. Il composto va messo in una teglia imburrata e infarinata e cotto nel forno caldo per circa quaranta minuti, dopo aver cosparso la superficie di zucchero e fiocchi di burro. A piacere si può ricoprire il dolce con fettine di mele oppure utilizzare al posto dell’uvetta degli acini d’uva Nosiola appassita.

Torta di pane di segala

Sempre a base di pane è anche questa antica ricetta trentina. Si montano 3 tuorli d’uovo con 350 g di zucchero. Quindi si aggiungono 300 g di mandorle tritate finemente, della zesta di limone grattugiata e due pugni abbondanti di pane di segala grattugiato e ben inzuppato nel Vino Santo trentino. Prima di versare il composto in una tortiera ben imburrata si incorporano le chiare d’uovo montate a neve. La cottura avviene in circa 45 minuti, anche in questo caso in forno ben caldo. A piacere è possibile aggiungevi cannella e chiodi di garofano in polvere, a seconda del proprio gusto personale.

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