Walter Cagol, il sistematore di torrenti

È forse uno dei mestieri meno noti, ma importanti per la difesa dell’ambiente. Gli operai addetti alla sistemazione montana infatti con i loro lavori di messa in sicurezza del territorio, come la regimazione dei corsi d’acqua o la sistemazione di frane e smottamenti, svolgono una preziosa opera di prevenzione. Assieme alle squadre di operai, ci sono i tecnici specializzati (i “sistematori”) che studiano ed elaborano i progetti d’intervento, favorendo anche lo scambio di conoscenze tra realtà diverse. In Trentino, la tradizione è austroungarica e risale ancora all’alluvione del 1882.

Walter, ci spieghi innanzitutto cosa vuol dire sistemazione dei bacini montani?

Un bacino montano è tecnicamente un invaso in cui viene raccolta artificialmente l’acqua poi destinata a vari usi. In verità noi ci occupiamo di vari interventi di sistemazione in montagna.

In che cosa consiste allora il vostro lavoro?

Siamo impegnati nella costruzione di opere idrauliche o murarie in calcestruzzo lungo i corsi d’acqua, briglie di sbarramento o briglie filtranti, per ripristinare il territorio e conservarlo in sicurezza.

Ad esempio?

Pensate ad una frana o alle conseguenze di un’alluvione. C’è bisogno di intervenire subito per limitare i danni ma anche per assicurare la zona per il futuro. Ricordate forse la frana di Mattarello nel 2002?

Certo, uno dei nostri compagni fu costretto a lasciare per qualche giorno la casa…

Ecco, oltre ad intervenire velocemente abbiamo seguito poi i lavori di ripristino. Quella frana fu studiata anche a livello scientifico, a lavoro finito.

Sei soddisfatto del tuo lavoro?

Sì, mi dà modo di stare all’aperto, a rapporto continuo con la natura e gli animali.

Oltre alle urgenze, perché intervenite?

Il nostro intervento punta a consolidare le opere a difesa del territorio, ma puntiamo anche alla prevenzione di situazioni potenzialmente pericolose.

Possiamo vedervi come degli angeli custodi?

Beh, se proprio volete. Cerchiamo di difendervi da altre frane. Ma certi smottamenti non dipendono da noi.

Che attrezzi usi?

Badile, piccone, mazza, pistole perforanti, cazzuola…quanto serve per lavorare col cemento o col legno. Abbiamo poi dispositivi di protezione individuale come casco, guanti, scarponi, occhiali.

Perché hai scelto questo lavoro?

Intanto, è la mia fonte di guadagno. Poi ho l’ opportunità di stare all’aperto. Sono contento di contribuire un po’ alla salvaguardia del nostro splendido territorio trentino.

Ti sei mai perso nel bosco?

No, solo da piccolino.

Lavori da solo o in una squadra?

Generalmente operiamo in squadre di dieci persone, con un caposquadra che coordina i lavori da eseguire.

È severo il tuo capo?

Al punto giusto, deve far “girare” la squadra.

Ci sono pericoli?

Sono all’ordine del giorno perché si va a lavorare su terreni pendenti, in posti disagiati, col rischio di crolli o cadute di massi. Devi anche stare attento ai tuoi colleghi, aiutarsi a vicenda.

Hai mai subito incidenti?

Per fortuna no, a parte qualche martellata sul dito.

Guadagni tanto?

Beh, un operaio è sempre un operaio.

Per guadagnare di più, saresti disposto a stare in uffici chiusi?

Se guardassi solo all’aspetto economico, mi viene la tentazione di rispondere sì. Ma poi penso che sia impagabile stare in mezzo alla natura, all’aria buona.

C’è sufficiente attenzione all’ambiente in Trentino?

Dappertutto ho trovato soddisfazione della gente nei nostri confronti e anche collaborazione. I trentini sono corretti verso l’ambiente. Rispetto ad altre realtà italiane siamo all’avanguardia.

Com’è cambiato il lavoro?

Un tempo piegavano tanto la schiena. Adesso i lavori più pesanti vengono svolti dalle ruspe e dai camion.

Cosa possiamo fare noi per evitare situazioni pericolose?

Intanto non ostruire i corsi d’acqua o le canalette o rovinare le opere di difesa. Pensare che qualcuno prima di noi ha reso sicuro e pulito quel luogo. E poi segnalare quando si vedono situazioni di pericolo, affinché possiamo intervenire in tempo.

In conclusione, è difficile il tuo lavoro?

Non c’è niente di difficile. Bisogna cercare di migliorarsi e dare il meglio di noi stessi.

Intervista realizzata dalla classe V B delle scuole elementari “Clarina” di Trento

La scheda:

Nome: Walter

Cognome: Cagol

Segni particolari: Lavora al Servizio Sistemazione Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento

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