Franco Giacomoni, il sentierista

Il sentierista è generalmente un volontario che assieme ad altri si dedica alla cura dei sentieri di montagna. Tracciati nei secoli come vie di comunicazione, i sentieri sono uno scrigno del nostro passato. Se li trascuriamo, la memoria si perde. Ogni sentiero ha un numero: nella segnatura ci si deve attenere alle norme della segnaletica ufficiale, locale e internazionale. La Società Alpinisti Tridentini, che è nata nel 1872 e ora conta circa 22 mila soci in 78 sezioni, cura circa 5 mila km di sentieri. Alla manutenzione contribuisce anche il Servizio Foreste della Provincia.

Presidente Giacomoni, cosa fa il sentierista?

È generalmente un volontario delle nostre sezioni che cura la manutenzione dei sentieri della sua zona, affinché siano ben percorribili e segnalati, soprattutto agli incroci. Per il nostro Trentino i sentieri sono un bel biglietto da visita.

Se non vengono tenuti bene, rischiano di morire?

Sì, ed è un peccato. Infatti i sentieri sono un pezzo della nostra storia: li usavano i nostri nonni per il pascolo, la caccia oppure per comunicare tra un paese e l’altro.

Quali attrezzi usate?

Le mani, innanzitutto. E poi piccone e pala, pennello e colori per segnare le bandierine. Talvolta, un decespugliatore per l’erba o la motosega.

Il lavoro si fa sempre all’aperto?

No, è importante anche quanto si fa al computer per tenere registrati tutti i dati, le scritte, i numeri delle frecce al determinato incrocio, le quote.

Quanto tempo richiede la manutenzione di un sentiero?

Può essere un intervento veloce, come la sistemazione di una freccia oppure può durare qualche giorno, quando piantiamo i pali, tagliamo tutti i rami.

È faticoso?

Sì, però ogni cosa che si fa volontariamente pesa meno. Poi ti trovi assieme agli amici e la fatica fisica è ampiamente ripagata.

Ci si può trovare in una situazione di pericolo?

Certo, quando si interviene sulle vie ferrate, ad esempio, bisogna essere particolarmente preparati e attrezzati.

Che tipo di preparazione serve?

È un lavoro che impari sul campo, basta aver voglia di sporcarsi un po’ le mani.

Da che cosa dipende la classificazione dei sentieri?

Dalla sua difficoltà, innanzitutto. Abbiamo il sentiero turistico, escursionistico, per escursionisti esperti e addirittura il sentiero per escursionisti esperti attrezzati, che sarebbero poi le ferrate. In
Trentino poi i sentieri sono stati suddivisi tra est ed ovest e quindi per zone. Infine, c’è il numero che specifica precisamente quel sentiero. Esiste il catasto dei sentieri della SAT.

Perché le vostre frecce sono sempre in bianco e rosso?

È una scelta di visibilità perché il bianco e il rosso sono molto visibili in montagna, anche di notte o con la nebbia. È un dato storico che si diffonde anche a livello nazionale.

Anche gli “ometti” rientrano nella segnaletica…

Sì. Sono quei mucchi di sassi che indicano la strada agli arrampicatori. A proposito: non distruggeteli, se li incontrate. Sappiate che sono stati il primo modo per segnare un percorso.

Un’altra curiosità: le linee bianche e rosse a quale distanza vanno messe?

Dipende dal sentiero. Si chiamano segni di cortesia e sono più ravvicinati nelle zone di nebbia, meno in quelle più sicure.

Come si fa a non confonderle con le segnature dei forestali?

È difficile confondersi perché i boscaioli usano altri colori – giallo e blu in modo particolare – e generalmente sono sugli alberi, non lungo il sentiero.

Da quanto tempo esiste quest’attività?

È stata definita a metà del Novecento, ma già nell’Ottocento la SAT pensava ai setieri per accogliere soprattutto gli escursionisti-turisti tedeschi e inglesi che cominciavano a frequentare le nostre montagne.

Consigli questo lavoro ai giovani d’oggi?

Certo, e non solo perché abbiamo sempre bisogno di volontari che ci diano una mano. È un lavoro all’aria aperta che consente anche di imparare tante cose.

Chi vi aiuta?

Proprio in questi giorni abbiamo firmato una convenzione con il Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento che si è impegnato a intervenire in alcuni sentieri, laddove servono particolari attrezzature.

Il più bel sentiero del Trentino, per lei qual è?

Non posso dirlo, altrimenti si arrabbiano tutti se faccio nomi…

intervista realizzata dalla classe V B delle scuole elementari “Crispi”

La scheda:

Nome: Franco

Cognome: Giacomoni

Segni particolari: È entrato a 17 anni in una sezione della Sat. Ora ne è presidente provinciale.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina