Il geometra di montagna Carlo Anderle

Signor Carlo, qual è il suo lavoro?

Sono un geometra di montagna, progetto cioè le opere che servono a difendere e mantenere intatto in nostro ambiente montano, preservandolo prima di tutto dagli incendi.

Che cosa si trova a progettare?

Si va dalle strade forestali ai bacini antincendio: oltre alla prevenzione degli incendi boschivi ci occupiamo anche dell’attività vivaistica con i tre vivai provinciali e della realizzazione tecnica di infrastrutture per i nostri operatori: rifugi forestali o, previa ristrutturazione, anche malghe già presenti sul territorio.

Presso quale ente lavora?

Da circa 25 anni, dopo aver conseguito il diploma di geometra e aver superato un apposito concorso pubblico, lavoro per la Provincia autonoma di Trento per il Servizio Foreste e Parchi.

La sua è una professione particolare?

Certamente, poiché permette di stare a contatto diretto con l’ambiente naturale. Rapportarsi con il bosco, la sua fauna e la sua flora; insomma, è bello lavorare per ma anche nella natura.

Come si realizza un intervento?

Ogni intervento è preceduto da una fase di progettazione, realizzata a tavolino con gli strumenti tipici del geometra. La problematica viene analizzata in tutti i suoi aspetti e poi, una volta che il progetto è diventato esecutivo, si realizza direttamente sul territorio. Ovviamente, cercando di rispettare il più possibile l’ambiente in cui si va ad operare.

È sempre stato così?

Non proprio. La sensibilità ambientale è maturata solo negli ultimi 15-20 anni. Rispetto a prima, ora, è la mentalità ad essere cambiata: si cerca di costruire opere sempre meno impattanti, intaccando il meno possibile i versanti su cui si opera. Diciamo che qualche anno fa si badava più alla quantità, ora si cerca soprattutto la qualità.

 

Il suo è quindi un lavoro molto importante?

Chi ama la montagna e tutto l’ambiente che la circonda si rende conto del valore di questa professione, funzionale a tutta la comunità trentina ma anche a chi viene da fuori per ammirare le bellezze del nostro territorio.

Parliamo di incendi. Quanti chilometri di strade antincendio ci sono in Trentino?

Le nostre strade forestali, che si snodano sul territorio per circa 4.500 chilometri, non sono costruite solamente come antincendio ma, all’occorrenza, vengono utilizzate anche a questo scopo.

Quello degli incendi è un problema in Trentino?

Vista la conformazione del nostro territorio il pericolo d’incendi è sempre alto. Tuttavia, è interessante osservare come circa il 95 % degli incendi boschivi degli ultimi 30 anni è durato al massimo 3-4 ore. Un dato che sottolinea il grande lavoro di prevenzione che permette ai vigili del fuoco di intervenire tempestivamente. Piazzole per elicotteri, sentieri e bacini sono tutte infrastrutture fondamentali per permettere alla protezione civile di avere il massimo grado di operatività in fase di di spegnimento.

Ci sono state vittime?

Per fortuna negli ultimi 20 anni non ricordo grossi incendi che hanno coinvolto anche persone. Un decesso si è verificato solo una volta, nelle Giudicarie. In generale però un incendio porta con se dei problemi, ma fortunatamente non sono mai stati di grave entità.

Cos’è un bacino antincendio?

L’idea di costruire questi tipi di opere nasce negli anni anni Ottanta dalla necessità di avere sempre a disposizione un certo accumulo d’acqua sul posto per spegnere immediatamente l’incendio. Ora i bacini non si vedono, sono totalmente interrati: l’acqua infatti dev’essere sempre reperibile e, dato che per il Trentino il periodo a maggiore rischio incendi è alla fine della stagione invernale, in quota l’accumulo potrebbe ghiacciarsi. Il costo di queste opere varia naturalmente a seconda della grandezza e della tipologia, ma mediamente si aggira attorno ai 150 mila euro.

Come si costruisce invece un serbatoio?

Dev’essere una struttura impermeabile e proprio per realizzare una muratura senza passanti, i serbatoi, dalla portata di circa 150 metri cubi d’acqua, vengono costruiti oggi con la forma circolare.

C’è una realizzazione che ricorda particolarmente?

Sì, ed è il sistema antincendio realizzato ormai da 7-8 anni sul versante montano sul quale è costruito il Castello di Avio. Un sito patrocinato tra l’ altro dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), in una zona ad alto rischio incendi. Qui si è trattato di realizzare due strade di arroccamento, tre vasconi ed una rete di sentieri per difendere il versante su varie quote.

intervista realizzata dalla classe 5a della scuola elementare di Castelnuovo


Nome: Carlo

Cognome: Anderle

Professione: Geometra di montagna

Segni particolari: Da oltre 25 anni è dipendente del Servizio Foreste Parchi della Provincia autonoma di Trento

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