501 disegni a sei mani: la mostra al carcere di Spini

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Si intitola “501 disegni a sei mani per 500 anni veneziani. Venezia, Tunisi, Rabat, Hewitt” la mostra inaugurata oggi al carcere di Spini di Gardolo.

1500 bambini italiani, tunisini, marocchini e texani  hanno realizzato disegni sul tema della pace, con messaggi in lingue diverse;nove detenuti del carcere di Venezia e Trento hanno tradotto e trascritto i loro pensieri.

Il progetto, ideato e realizzato dall’Associazione di volontariato “Venezia: Pesce di Pace”, è partito due anni fa coinvolgendo diverse scuole elementari italiane e diffondendosi poi in istituti scolastici di Marocco, Tunisia e Texas.

I “501 disegni a sei mani” hanno cinque temi e colori: l’autoritratto in rosso, l’amicizia in verde, la propria città in azzurro, le feste in viola, la chiesa, la moschea, la sinagoga in arancione.L’inaugurazione della mostra oggi vedrà la presenza tra gli altri del direttore dell’istituto Valerio Pappalardo, del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, del vescovo monsignor Lauro Tisi, del Rabbino di Verona e Vicenza, Rabbi Yosef Y. Labi, il rappresentante del Settore educativo della Comunità religiosa islamica italiana, Imam Isa Abd Al–Haqq Benassi.

Nadia De Lazzari, responsabile dell’Associazione “Venezia: Pesce di Pace”. (ascolta qui sotto)

L’arcivescovo mons. Lauro Tisi. (ascolta qui sotto)

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