Il tracciatore di sentieri Tarcisio Deflorian

Con la Commissione Sentieri della SAT, di cui è presidente, Tarcisio Deflorian gestisce la rete di sentieri del Trentino (circa un migliaio per più di 5000 km), dalla predisposizione della segnaletica alla manutenzione.

Fare il tracciatori di sentieri è il suo lavoro?

No, questa è una passione a cui però, da quando sono in pensione, mi dedico quasi a tempo pieno. Sono stato impiegato di banca, anche se il mio sogno era di diventare guida alpina. Ho preso altre strade, che non rimpiango, ma alla montagna ho sempre dedicato molto del mio tempo. Oggi sono presidente della Commissione Sentieri della SAT.

Quando ha iniziato ad avere questa passione per i sentieri?

Fin da ragazzo mi piaceva andare in montagna, e un po’ alla volta, osservando i volontari che si occupavano dei sentieri, mi è venuta voglia di aggregarmi al gruppo.

Cosa fa la Commissione Sentieri?

È formata da una quindicina di persone provenienti un po’ da tutte le valli del Trentino. Il gruppo si occupa di gestire il nostro esteso patrimonio di sentieri, dalla predisposizione della segnaletica, i segni bianchi e rossi che seguite per andare verso un rifugio, alla manutenzione del sentiero. Riguardo alla segnaletica, ci sono delle regole da rispettare; noi coordiniamo questo lavoro di pianificazione preparando i materiali, e tutte le tabelle direzionali che indicano le località, i tempi di percorrenza e i numeri dei sentieri.

Ogni tanto ha tempo anche di godersi la bellezza della natura?

Durante le uscite capitano di questi momenti, anche se per ascoltare le voci della natura bisogna andare in montagna da soli… Quando facciamo i nostri interventi sui sentieri siamo molto rumorosi!

Perché le piace questo lavoro?

Il bello è che siamo fisicamente sui sentieri, perché dobbiamo fare molti sopralluoghi per osservare, capire come migliorare il nostro lavoro, cercare altre proposte per ampliare la rete di sentieri… è bello andare in montagna e andarci insieme agli amici con cui condivido la mia passione.

Questa attività le dà soddisfazione?

Molta. Grazie agli itinerari già predisposti, tutti possono andare in montagna in sicurezza e con una certa tranquillità, anche chi non conosce il territorio.

Quanti sentieri ci sono nel Trentino?

Quelli curati dalla SAT sono circa un migliaio, in tutto più di 5100 chilometri: circa l’80% dei sentieri pubblicizzati in Trentino. Tutti i sentieri sono catalogati: c’è un elenco ufficialmente riconosciuto dalla Provincia di Trento attraverso una legge. Ci sono anche contributi pubblici per aiutare a mantenere la rete, che in realtà sarebbe ancora più estesa. Ma occorre fare una selezione dei sentieri perché non sarebbe possibile mantenerli tutti.

Quali pericoli si possono incontrare nel fare questo lavoro?

Gli stessi di una normale escursione in montagna. Sicuramente il sentierista deve conoscere bene il territorio, anche se a volte anche a noi capita di perderci, o perché non si sa dove si vuole arrivare di preciso, oppure perché la cartografia segna sentieri che in realtà non ci sono sul terreno. Ma poi… ci si ritrova sempre!

Qual è la montagna che le piace di più, tra tutte quelle che ha visitato?

Io abito a Cognola (frazione di Trento, ndr), e la mia montagna preferita è il monte Calisio. È la montagna di Trento: la città è vissuta della ricchezza del suo argento, e questo mi ha fatto capire che ognuno ha la sua montagna, e può venire attratto non solo dalla sua altezza o dalle bellezze naturali, ma anche dalla sua storia, dai sentieri, dal tipo di paesaggio, da altri valori legati alla presenza dell’uomo.

Sta progettando dei nuovi sentieri?

Vengono proposti spesso dei nuovi sentieri, la rete è sempre in via di miglioramento e ampliamento. Ultimamente ci siamo molto occupati del sentiero Frassati, un itinerario che si percorre in 6-7 giorni partendo dal santuario della Madonna della Grazie di Arco fino al santuario di San Romedio, in val di Non. La scorsa estate abbiamo rivisto tutto il percorso nel suo tracciato. È un sentiero che non comporta un impegno fisico particolare, senza grandi difficoltà tecniche, ma che ti permette di attraversare una bella parte del Trentino, in luoghi tutto sommato poco conosciuti dal punto di vista escursionistico.

Ha scritto anche libri sul suo lavoro?

Sì, i libri e le pubblicazioni servono per documentare il nostro lavoro e quanto c’è sul territorio. Per esempio il prossimo mese uscirà il secondo volume sulla rete dei sentieri in Trentino, curato dalla Commissione, che descrive tutti i sentieri nel gruppo del Lagorai, in Calisio e in val di Cembra.

Ha lavorato anche all’estero?

Lo scorso anno siamo stati coinvolti, come SAT, dal Tavolo Trentino con i Balcani, per la creazione di una rete sentieristica in quelle zone. Abbiamo provato un trekking sulle Alpi Albanesi e stiamo collaborando per promuoverlo e fare in modo che anche lì ritorni la normalità del piacere di andare in montagna.

Cosa ci consiglia per le nostre escursioni sui sentieri di montagna?

Di rispettare sempre le tabelle segnaletiche che incontrerete, seguendo le indicazioni e le avvertenze di pericoli. E magari di pensare anche a tutto il lavoro che c’è dietro. Certo quel cartello non è piovuto dal cielo…

Intervista a cura della classe I D della scuola media di Lavis


Nome: Tarcisio

Cognome: Deflorian

Professione: Tracciatore di sentieri

Segni particolari: Altre due passioni legate alla montagna: lo scialpinismo e la fotografia. “La macchina fotografica mi accompagna dovunque vada, mi piace fotografare la natura e le persone che in quel momento ne fanno parte”.

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