“Oggi tutti lo rispettano”

Venti metri di altezza e 250 anni di vita: in valle di Cavedine la “bora dei carboneri” è dal 2006 un albero monumentale

Valle di Cavedine – Fino agli anni Cinquanta in Trentino vivevano uomini che campavano del mestiere di carbonaio: abbattevano le piante più voluminose, raccoglievano il legname e lo accatastavano per farne carbone attraverso una lenta combustione persistente.

Nella Valle di Cavedine, la “bora dei carboneri” assume la denominazione proprio dal luogo per ritemprarsi e ripararsi dalle intemperie, nei boschi sulle pendici del Cornetto a quota 1.360 metri solcate da un esile filo d’acqua perenne considerato un tempo quasi un’oasi nel deserto per chi doveva sudarsi la pagnotta distante da casa.

La sorgente è anche il motivo per cui un eccelso abete bianco (“bora” in dialetto è il tronco d’albero sezionato a lunghezza standard di 4 metri) ha resistito acclimatandosi e innalzandosi fino a venti metri, curato da decenni con mille attenzioni e vitale in tutto lo splendore della sua chioma a candelabro.

La sua longevità è di 250 anni suonati, distante dalla durata della proprietà collettiva dei capifamiglia di Vigo Cavedine che dal Trecento “comanda” questa fascia boschiva. È la “Vicinia Donego” (cui appartengono i discendenti delle famiglie storiche del paese), funzionante dal 1332 nel rispetto delle vecchie regole di gestione del patrimonio silvicolo.

Per le penne nere del posto, l’habitat del grosso “avez”, abete dal sublime portamento con tronco di cinque metri di circonferenza, è il punto fisso di ritrovo ormai da tanti anni. Il capogruppo degli alpini di Vigo Gianni Bolognani racconta che gli abitanti tengono ancora molto a questa pianta: “I nostri avi erano soliti sostare alla fresca ombra delle sue fronde per riposarsi nelle lunghe giornate di lavoro in montagna e sui pascoli vicini”, spiega. “Oggi tutti lo rispettano, ancora di più da quando nel 2006 è stato riconosciuto albero monumentale”.

In una insenatura alla base del fusto, grande quanto basta da essere stata riparo naturale dalla pioggia per i viandanti, una statua lignea raffigurante la Vergine è stata collocata dal Gruppo Alpini di Vigo Cavedine in segno di rispetto e devozione. Per difendere la natura e le consuetudini insite in quella comunità. Per fare memoria del passato e preservare la fede della gente di montagna all’ombra delle sue fronde.

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