“Ha vinto la collaborazione”

Inaugurata domenica “Par ieri”, la collezione etnografica giudicariese ospitata nella Casa della Comunità

“Ha vinto il gioco della collaborazione, se oggi siamo qui ad inaugurare questa collezione”. Le parole del maestro Marco Sottopietra, presidente del circolo culturale “Stenico 80 – G.Zorzi”, descrivono non solo l'entusiasmo ma anche il traguardo raggiunto dalla collezione etnografica delle valli Giudicarie.

Domenica scorsa tale traguardo è stato festeggiato da una vera festa popolare svoltasi all'inaugurazione della collezione etnografica “Par ieri!”, ospitata nella Casa della Comunità di Stenico. Dopo una decina d'anni di preparazione meticolosa, finalmente l'esposizione allestita proprio a cura del Circolo Culturale “Stenico 80 – G.Zorzi” è stata aperta al pubblico.

A fare gli onori di casa il presidente Sottopietra, che tanto si è speso in questi anni per organizzare, curare, sovrintendere ai numerosi appassionati che si sono alternati nella meticolosa cura degli oggetti. Moderatrice dell'incontro la prof. Rosetta Infelise Fronza; la cerimonia d'inaugurazione ha visto gli interventi della sindaca di Stenico, Monica Mattevi, che ha sottolineato con forza il valore della testimonianza offerto dalla collezione, frutto della collaborazione e dell'impegno del Circolo ma anche della gente delle Esteriori.

Il presidente Marco Sottopietra ha espresso i più vivi ringraziamenti alle tante collaborazioni nate per l'occasione. “È stato merito della collaborazione, anzitutto con il Gruppo Ricerca e Studi giudicariese, poi con i volontari che si sono sobbarcati un onere non indifferente in tutti questi anni”.

Serena Morelli ha illustrato le parti della Collezione riferite alla vita familiare e agli usi e costumi della gente giudicariese, mentre l'architetto curatore della Collezione, il veneziano che ha scelto di vivere a Bié, Aldo Allegretto, ha espresso le sue idee sull'impostazione data alla grande mostra etnografica: “Ho voluto creare un rapporto vivo con gli oggetti – ha spiegato – che parlassero al visitatore e non fossero morte testimonianze di un tempo che fu!. Per questo la bici d'epoca ribaltata e le ruote sgonfie, oppure gli spaventapasseri ad accogliere il visitatore!” Un modo creativo di mostrare la collezione, niente affatto noioso o saccente.

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