Perché non metterci delle arnie?

Maggio 2019. Si rifletteva durante una riunione in ufficio su come utilizzare il giardino e ampliare le attività ecosostenibili dello studio. Già dall’anno precedente infatti un paio di colleghi avevano iniziato a coltivare frutta e verdura in degli orti rialzati progettati e costruiti dal team e posizionati sul tetto-terrazzo. Per tutta l’estate almeno due pranzi a settimana erano assicurati con insalatone dell’orto ricche di pomodori, carote, rapanelli e zucchini, consumate in allegra compagnia su tavoli da sagra e sotto ombrelloni da Biergarten!

E lì, l’idea! “Perché non metterci delle arnie?!“. La mia timida proposta era stata accolta subito con grande entusiasmo da alcuni colleghi! Fatta! Da quel momento, in un tacito ma complice accordo, ognuno aveva cominciato ad attivarsi per realizzare il progetto.

Le nostre fonti: ognuno nella sua lingua!

Abbiamo iniziato con qualche lettura consigliata, poi abbiamo trovato un corso offerto da un’associazione di apicoltura a 20 chilometri a sud di Monaco, con frequenza quasi settimanale, e una durata di due anni! “Due anni, ci siamo detti, ne siamo certi?!!”. Sapevamo, però, che senza una base comune, sarebbe stato difficile partire. E così il sabato mattina inforcavamo la bicicletta e pedalavamo per un’ora e un quarto per raggiungere la meta (non so se per spirito di avventura o per immedesimazione nel ruolo dell’apicoltore consapevole e del perfetto ingegnere ambientale, fatto sta che in azienda la bici è il mezzo prediletto per tutte le attività e gli spostamenti di lavoro e non, e quindi ci sembrava naturale che fosse così).

Al corso eravamo ben presto noti come ‘gli ecologici’, o più semplicemente ‘ i ritardatari’!

Ovviamente ci siamo subito fatti riconoscere perché interessati a dei sistemi di arnie non comuni, in particolare in Germania, e per la determinazione nel volerle costruire, invece di comprarle fatte e finite, nonostante i continui tentativi di dissuasione dell’insegnante! “Das beratungsresistente Team” (altro soprannome che ci è stato appioppato da subito, ‘quelli resistenti ai consigli!’).

Ah dimenticavo. Io sono Maddalena, trentina di 32 anni, vivo a Monaco di Baviera da quasi un anno e mezzo. Lavoro come ricercatrice e urbanista in uno studio che si occupa di architettura e  processi di partecipazione cittadina allo sviluppo urbano, a sostegno delle pubbliche amministrazioni.

L’idea di occuparsi di apicoltura amatoriale era in cantiere nella mia testa da un annetto, quando, assieme al mio ragazzo, avevamo cominciato a dare una mano a un amico di Lavarone che teneva un’arnia nel prato di un college in Inghilterra. All’epoca vivevo a Cambridge ma lavoravo a Londra. Dev’essere stato il contrasto tra la corsa sfrenata londinese e la calma bucolica cambridgiana a lasciare che mi facessi coinvolgere sempre più nella cura di questi insetti di cui prima di allora sapevo poco o niente.

Una passione che con i mesi è cresciuta e che condividerò anche qui, su Vita Trentina, ogni 15 giorni, tra aneddoti, sorprese e consigli pratici. Vi va di seguirmi in questa avventura?

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Elena
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Maddalena (Nene) x gli amici… sei sempre una numero uno?bravaaaaa ??️???

Bernadette
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Bernadette

Bravissima, Madda! Hai raconto molto bello la nostra favola degli api…:)

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