Un’azienda familiare in mano a migliaia di fratelli e sorelle

Avete conosciuto la nostra realtà lavorativa, un ufficio sui generis con un tetto-terrazzo che è una specie di sala multifunzionale a cielo aperto in cui l’ombrellone aperto significa “riunione in corso”, l’annaffiatoio pieno “giardinaggio urbano” e le sdraio occupate “pausa gelato”! (Lavoriamo anche di tanto in tanto eh!) Potete dire di conoscere la differenza tra un’arnia top bar e una Zander o Langstroth, ma chi sono gli inquilini che le abitano?

Bene, prima di proseguire con il nostro racconto (non vi sarete già dimenticati della nostra regina smarrita vero?) vorrei condividere con voi un po’ di traumi da approccio all’apicoltura: la regina non fa vita da regina, le api operaie sono in realtà le amministratrici delegate e i fuchi sono pressoché inutili.

ape regina

La regina, se è fortunata nasce per prima e utilizza il pungiglione un’unica volta per uccidere le sorelle rivali ancora intrappolate nella loro cella. Se è sfortunata, è una delle sorelle che non vedranno mai la luce del sole. Appena nata intraprende un viaggio nuziale pieno di insidie e pericoli, sperando di essere notata e fecondata dai fuchi (può arrivare fino a 40 accoppiamenti, anche in un giorno solo! Mica male!). Una volta riempita la sacca spermatica del seme dei suoi pretendenti, torna trionfante all’arnia dove le sarà affidato un unico fondamentale compito: deporre uova (può deporre fino a 2000 uova al giorno) e… e basta! E se non è abbastanza performante, avanti la prossima! Ma le regine non erano quelle che imponevano le decisioni agli altri?!

Le api operaie. Sono tante e tutte uguali. Tra loro sorelle e sorellastre, tutte figlie della stessa madre ma di tanti padri diversi. Sono quelle che prendono le decisioni, ad esempio quando è ora di sciamare, o se c’è bisogno di una nuova regina e comunicano tra loro tramite odori, movimenti e danze. Sono le incaricate dell’approvigionamento energetico durante la fase di bottinamento (impollinazione) e si prendono cura delle larve delle future sorelle. Se l’ape avesse le dimensioni di un uomo, la distanza che è in grado di percorrere per procurarsi il cibo, sarebbe pari a centinaia di chilometri, a viaggio! Insomma, amministratrici delegate, e con una giornata lavorativa decisamente spossante.

I fuchi. Servono ad assicurare la discendenza, ma subito dopo che i migliori sono riusciti a trasferire il loro patrimonio genetico, cadono a terra senza più apparato riproduttore e muoiono. Bisognerebbe chiedere a un fuoco cosa ne pensa della propria vita! Non sono dotati di pungiglione e quindi non possono difendere le proprie sorelle da minacce esterne, non fanno voli di bottinamento ma hanno un’altra funzione fondamentale: aiutare a mantenere la temperatura costante all’interno dell’arnia.

Insomma, un’azienda familiare in mano a migliaia di fratelli e sorelle e un’unica grande mamma, con un modello di business consolidato che dura da milioni di anni!

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