Niente campeggi, sì ai Grest ma con molte attenzioni

Un campeggio degli anni scorsi, senza mascherine (foto Zotta)

La pubblicazione delle Linee guida provinciali sulla gestione dei servizi estivi per bambini e ragazzi ha fissato lo scorso 3 giugno i “paletti” anche in merito alle tradizionali attività di campeggi, campi scuola e Grest promossi da parrocchie e oratori.

Niente campeggi parrocchiali, quest’anno, verrebbe da dire, percheè – come ha sottolineato anche Noi Trento Oratori nel sito diocesano le linee guida escludono qualsiasi attività con pernottamento: semplicemente, saranno possibili solo attività diurne. Quindi sì ai  GrEst, con diverse attenzioni.

Ecco alcune attenzioni:

PICCOLI GRUPPI: Tutte le attività dovranno essere realizzate in piccoli gruppi autonomi (e che rimarranno fissi per tutta la proposta). Un gruppo è formato da un operatore (un maggiorenne) e 7 bambini, se delle scuole elementari, e 10 ragazzi, se delle scuole medie o superiori.

UN METRO SICURO: Tutte le attività andranno svolte mantenendo sempre la distanza interpersonale di 1 metro (quindi no giochi con contatto fisico, sì tutti gli altri), indossando la mascherina e osservando altre norme igieniche, che prevedono di essere attrezzati con del materiale specifico.

TUTTO FUORI: Bisognerà studiare di quali spazi, interni ed esterni, si dispone, favorendo il più possibile attività all’aperto. Per gli spazi interni vanno osservate delle disposizioni specifiche che prevedono una frequente aerazione dei locali (no climatizzazione) e uno spazio di almeno 4mq a persona.

Il TRIAGE: Si prevede anche che all’ingresso a inizio attività ci sia una procedura di triage, per accertare che chiunque entri (bambini, ragazzi e adulti) non presenti sintomi da Covid-19, in ogni caso è obbligatorio assicurarsi che la temperatura non sia superiore ai 37.5°. Questa verifica dovrà essere fatta dai genitori, che assicureranno l’assenza di sintomi o febbre all’arrivo del ragazzo all’attività proposta.

PASTI A NORMA: È prevista la possibilità di preparare e consumare i pasti secondo le norme descritte dal “Protocollo di sicurezza sul lavoro per le attività di ristorazione” ver.1 del 8 maggio 2020 e dal “Protocollo di sicurezza sul lavoro per attività di accoglienza e strutture ricettive” rev.3 – 28 maggio 2020

IDEE SCRITTE: È necessario scrivere un progetto dettagliato della proposta che si intende fare, da sottoporre al Comune nel quale si farà l’attività. Il progetto dovrà descrivere: spazi, tempi, modalità previste per igienizzazione dei locali, ecc. Presentato il progetto, si può iniziare l’attività: il Comune avrà 15 giorni di tempo per verificare, correggere ed eventualmente anche sospendere l’attività. Potranno essere effettuati controlli sul posto da parte della autorità.

CHI RISPONDE: Con la presentazione del progetto è prevista un’assunzione di responsabilità da parte dell’Ente gestore rispetto alla propria proposta. Per imputare all’Ente gestore la responsabilità di un contagio, deve essere provato il dolo o la colpa nel non aver seguito le indicazioni sanitarie. Se queste vengono rispettate, si riduce il rischio di contagio e si adempie in tutto alla propria responsabilità.

LA FORMAZIONE: Prima dell’inizio delle attività,  tutto il personale, anche volontario,  deve essere munito di un’adeguata formazione in ambito Covid-19, che verrà predisposta online dalla Provincia, e documentata da attestato. È anche consigliato (non obbligatorio) avere un referente Covid-19, che dovrà seguire un corso per avere una formazione di base nella gestione dell’emergenza.

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