Nascono a Besagno le creme contro le irritazioni da mascherina

Michele Moggio nel suo laboratorio all’avanguardia

Combinare erboristeria e biotecnologia, mescolando saperi tradizionali e scienza moderna si può. A Besagno, piccola frazione del comune di Mori, è infatti operativa dal 2018 Voxal Corporation. Il progetto d’impresa mira a produrre prodotti per la cura della pelle e della persona secondo processi e standard qualitativi elevati.

È grazie al supporto del “Bando PMI Covid” finanziato dalla Provincia di Trento e gestito da Trentino Sviluppo, che Voxal ha potuto specializzarsi nella creazione e testing di una nuova crema idratante lenitiva per far fronte alle irritazioni cutanee causate dall’uso della mascherina e dalla sanificazione frequente delle mani. Il prodotto è stato messo in produzione nell’autunno del 2020.

La passione per le erbe officinali della nonna trasformata dal nipote in un moderno progetto d’impresa ad alto valore aggiunto. Si potrebbe riassumere così il percorso professionale e di vita del farmacista Michele Moggio, classe 1985, titolare della Voxal Corporation. “La nonna – racconta Moggio – preparava l’olio di iperico e mi insegnava i nomi delle diverse piante delle nostre montagne. Così, a 8 anni, ho cominciato a distillare i miei primi profumi. Estraevo le essenze dalle erbe e fiori che raccoglievo nel giardino di casa o durante le passeggiate nella natura, come lavanda, melissa e salvia”.

All’interno del laboratorio, realizzato seguendo rigidi protocolli di controllo particellare dell’aria, di rilevazione della temperatura e di sterilizzazione quotidiana tramite i raggi UV, vengono prodotte nove diverse tipologie di creme e gel per tutti i tipi di pelle. Le materie prime impiegate sono sia le erbe tradizionali di montagna, come bardana e cardo mariano, sia le proteine prodotte in laboratorio. Anche il packaging da 100 ml, doppio rispetto a quelli normalmente utilizzati in profumeria, è stato pensato per ridurre la produzione di rifiuti e la conseguente immissione di plastiche nell’ambiente.

L’arrivo della pandemia rischiava di destabilizzare la neonata attività, perché ha reso più difficili le consulenze, le iniziative di marketing e lo studio della pelle di pazienti e volontari, che sono alla base dello sviluppo dei prodotti. “Per me – commenta il farmacista – la parte di ricerca, così come l’aggiornamento, il confronto con altre realtà simili alla mia e lo studio di nuove piante provenienti da tutto il mondo sono importanti tanto quanto la produzione vera e propria“.

E per il futuro? “Vorrei investire nello sviluppo di un nuovo ramo d’azienda dedicato agli integratori alimentari e allo studio di piante esotiche come l’indiana Aegle marmelos, con importanti proprietà nell’ambito di leucemie e malattie del sangue” conclude Michele Moggio.

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