Caro bollette, Cgil Cisl e Uil Trentino chiedono “interventi immediati” a sostegno delle famiglie

Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno inviato una lettera al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti per chiedere interventi immediati a sostegno delle famiglie per “ridurre l’impatto del caro bollette sul potere d’acquisto“.

“Mentre l’inflazione supera il 2%, tra energia elettrica e gas naturale in arrivo spese aggiuntive per circa mille euro in anno”, sottolineano i sindacati trentini, che riportano anche la situazione trentina, dove “gli indici dell’andamento dei prezzi al consumo stanno lievitando mese dopo mese”. A novembre 2021, l’inflazione media in Trentino aveva già raggiunto il 2% e, con ogni probabilità, a dicembre si era alzata ulteriormente. Si tratta, sottolineano i sindacati, di “livelli mai riscontrati negli ultimi dieci anni”.

“Siamo molto preoccupati dai dati dell’inflazione – dichiarano a questo proposito i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Soprattutto perché questo andamento anche in Trentino è trainato dal costante incremento dei prezzi dei prodotti energetici che rappresentano una porzione considerevole della spesa delle famiglie residenti nella nostra provincia, anche in considerazione del peso dei costi relativi al riscaldamento domestico nel periodo invernale. Per questo abbiamo scritto al presidente Fugatti affinché si apra immediatamente un confronto per adottare misure urgenti, in aggiunta a quelle previste dal Governo Draghi, per ridurre l’impatto del caro bollette sul potere d’acquisto di lavoratori e pensionati nella nostra provincia”.

Secondo l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, infatti, nel primo trimestre di quest’anno si registreranno nuovi aumenti del prezzo del gas naturale che, nonostante la riduzione dell’Iva prevista dal Governo nella legge di bilancio, comporteranno una variazione della spesa delle famiglie: si parla di un +41,8% rispetto al trimestre precedente.

Lo stesso per il costo dell’energia elettrica che, tra gennaio e marzo di quest’anno, aumenterà ulteriormente provocando un incremento della spesa del 55% rispetto all’ultimo trimestre 2021.

“Questi – proseguono Grosselli, Bezzi e Alotti – rappresentano solo gli ultimi aumenti delle bollette che proseguono ormai ininterrottamente da tre trimestri. A luglio infatti si erano già registrati aumenti rispettivamente del 10% e del 15% dei prezzi di elettricità e gas, seguiti tre mesi dopo, a ottobre, da ulteriori rincari rispettivamente del 30% e del 14%”.

Il prezzo di riferimento dell’energia elettrica è più che raddoppiato in un anno, passando da 20 a 46 centesimi per kilowattora. Il prezzo del gas al metro cubo, invece, è salito dai 70,66 ai 137,32 centesimi di oggi.

Tutto ciò si ripercuote ovviamente sulle famiglie. “Una famiglia tipo potrebbe registrare un aumento dei costi complessivi dell’energia elettrica di circa 334 euro annui – commentano i sindacati – mentre per il gas i rincari della bolletta potrebbero raggiungere i 610 euro. In totale si tratta di quasi 950 euro di spesa aggiuntiva in un anno, che potrebbero addirittura incrementarsi nel corso del 2022”.

Gli interventi del Governo Draghi previsti dalla legge di bilancio daranno un sicuro beneficio a molte famiglie numerose e quelle vicino alla soglia di povertà, visto che sono stati rafforzati il bonus elettrico e il bonus gas. “Purtroppo – concludono Grosselli, Bezzi e Alotti – restano scoperti i nuclei famigliari con condizioni economiche medio-basse e medie che subiranno quindi una significativa contrazione del proprio potere d’acquisto in un momento particolarmente delicato per la situazione economica e sociale del Trentino”.

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