Il disarmo è amico del clima. Da oggi la “tre giorni” a Trento

Uno spaventoso carro armato che emana un fumo ammorbante avanza distruggendo tutto ciò che gli si para davanti e generando una enorme onda che sta per travolgere il Mondo intero. A contrapporsi alla sua devastante avanzata solo 3 giovani persone che, con solo la loro forza di volontà e il loro corpo, sono decisi a disarmare la violenza di questo strumento di guerra capace, se non fermato, di distruggere il Mondo intero. Questa immagine, donata dalla giovane artista Robin al Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, potrebbe rappresentare un buon punto di partenza per presentare la tre-giorni di incontri e approfondimenti “Disarmo Climatico” che si terrà a Trento il 27, 28, 29 ottobre prossimi. “Il disarmo climatico come fulcro necessario ad evitare la crisi ambientale, ecologica e sociale”, spiega Massimiliano Pilati, presidente del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, che organizza il convegno insieme alla Rete Italiana Pace e Disarmo e all’Associazione 46° Parallelo, in collaborazione con il Muse e l’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’Ambiente – Agenda 2030). “Le giornate avranno come obiettivo quello di scattare un’istantanea sulle minacce legate al cambiamento climatico, sempre più concrete e quotidiane”, dice Pilati. “Soprattutto, avranno il compito di parlare di possibili soluzioni. Se la minaccia è globale, c’è infatti bisogno di una risposta altrettanto globale”.

Ma ad essere indagati saranno in particolare i legami tra guerre e crisi climatiche. “Dei problemi causati dal nostro stile di vita all’ambiente e al nostro pianeta ce ne stiamo accorgendo ogni giorno di più: alluvioni, caldo torrido, siccità, eventi estremi sono ormai notizia quotidiana da ogni parte del Mondo”, osserva Pilati. “Si parla ancora molto poco invece della connessione tra il sistema militare e tutto ciò che sta alla base della preparazione delle guerre e le crisi climatiche, compresa la militarizzazione della risposta ai cambiamenti climatici e ai loro effetti ben visibili sia sui territori sia sulle popolazioni”.

Il Forum Trentino per la Pace sta lavorando molto, in questo ultimo periodo, proponendo percorsi formativi all’interno dell’Agenda 2030 sui rapporti tra crisi ambientale, diritti umani, migrazioni forzate e guerre. “Quando, ormai più di un anno fa, la Rete Italiana Pace e Disarmo (www.retepacedisarmo.org, ndr) in una sua assemblea ha deciso che uno dei suoi filoni di lavoro era proprio il nesso tra ‘sistema guerra’ e crisi ambientale, ci è sembrato normale offrirci per organizzare un convegno sul nostro territorio”, continua Pilati.

Forte della sua trentennale esperienza nell’attività di difesa dei diritti umani, di opposizione alla guerra e di promozione di una cultura di pace, il Forumpace si è concentrato “sulla necessità di disarmare la nostra ragione armata per poter finalmente cercare di sradicare le guerre dai nostri modi di risolvere i conflitti del Mondo. Crediamo siano maturi i tempi per estendere il concetto di disarmo anche alla drammatica situazione ambientale che stiamo vivendo”.

Questo ampliamento della prospettiva potrebbe interessare anche ai giovani che, con la loro “collega” Greta Thunberg, appaiono particolarmente sensibili alla questione del cambiamento climatico e verso i quali il Forumpace ha, da sempre, un’attenzione particolare, cercando di coinvolgerli. “È evidente – ragiona Pilati – che, proprio come nell’illustrazione di Robin, le ragazze e i ragazzi sono impegnati e interessati a contrapporsi alla crisi climatica. Ci interessa creare ponti per dialogare e cercare assieme delle possibili soluzioni nonviolente a queste crisi e alla violenza strutturale che le causa

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