Calcio. Briamasco, il terreno di gioco sarà rifatto. Ma dalla prossima stagione

Il manto erboso, gravemente danneggiato del Briamasco, nel corso di Trento – Pro Patria di sabato scorso. Foto Carmelo Ossanna

Dopo il pareggio a reti inviolate contro la Pro Patria il Trento ospita domani pomeriggio, sabato 18 febbraio, il Pordenone per provare ad allungare ulteriormente la striscia di partite senza scontitte (nove) e continuare a navigare nelle acque tranquille della zona salvezza, ma con il pensiero anche al decimo posto, l’ultimo valido per i playoff. Che, ora, dista solo tre punti.

Difficile, quindi, appuntare qualcosa ad una squadra che ha finalmente trovato la solidità difensiva e una discreta vivacità nella creazione del gioco. A farsi notare come peggiore in campo, ultimamente, è però proprio… il campo. Sommerso dai commenti negativi e dalle critiche di tifosi e addetti ai lavori, il terreno del Briamasco nelle ultime uscite casalinghe dei gialloblù è apparso particolarmente rovinato: un problema non da poco per una squadra tra le cui fila non mancano giocatori tecnici e di fantasia (Pasquato su tutti), come sa bene anche Martino Orler, presidente di Asis Trento, che gestisce l’impianto di via Sanseverino.

Orler, a cosa si devono le cattive condizioni del terreno di gioco del Briamasco?

Guardando le partite del Trento in trasferta, si nota che quello dei campi in erba naturale è comune a tanti e parte dalla stagione estiva, che è stata particolarmente calda e ha creato sofferenza a tutti gli impianti.

C’è una soluzione per restituire al Trento un campo di buon livello?

Ci sono due prospettive, la prima di breve periodo, che stiamo affrontando con la società e riguarda l’utilizzo dell’impianto. In questo periodo di sofferenza, anche legata al clima, bisogna limitare l’uso del campo alle sole partite, perché utilizzarlo anche per rifiniture e allenamenti crea uno scompenso ben visibile la domenica. Inoltre, abbiamo implementato anche l’intervento da parte del nostro agronomo per cercare, nel limite del possibile, di risanare il manto per questa seconda parte di stagione.

Trento – Pro Patria. A fine primo tempo si cerca di sistemare le zolle. Foto Carmelo Ossanna

E a lungo termine?

È questa per noi la vera bella notizia: il giorno successivo alla chiusura del campionato partirà la rizollatura completa. È una gara d’appalto già aggiudicata, quindi siamo certi che i lavori si faranno indicativamente tra maggio e giugno, in base al termine del campionato o – ci auguriamo – di eventuali playoff.

Un’operazione che non si faceva da tempo..

La rizollatura completa è un lavoro importante, per cui oltre a tutto il manto erboso viene tolta la parte sottostante. Non si faceva da oltre una decina di anni e dovrebbe risolvere gran parte dei problemi, a maggior ragione se, parallelamente, si porterà avanti un utilizzo concordato e calibrato del campo da parte di tutti, preservando il terreno di gioco per il Trento calcio.

Non si è mai pensato al sintetico?

No, siamo convinti che l’erba naturale sia il bello del calcio, quindi cerchiamo di fare in modo che una città come Trento, che si approccia ad un calcio importante, abbia uno stadio che merita.

Il saluto finale dei giocatori del Trento alla curva. Foto Carmelo Ossanna

Si continua a lavorare sul Briamasco quindi?
Assolutamente, Asis sta investendo sull’impianto in maniera graduale ma continua: un’altra buona notizia è che la prossima estate abbiamo in programma anche la stabilizzazione della tribuna Mair, che al momento è ancora a noleggio ma verrà riscattata, con l’obiettivo di realizzare una copertura e fare un regalo alla società e allo zoccolo duro dei tifosi del Trento.

Visti gli investimenti, si allontana la prospettiva di un nuovo stadio?

Non abbiamo notizie in merito, andiamo di pari passo con le ambizioni del Trento calcio. Vediamo tutti il Südtirol come un gran bel modello, da cui possiamo imparare, calibrandolo sulla nostra città, sulla nostra dimensione e sulle possibilità. Ricordiamoci che Trento ha la pallavolo ai vertici mondiali e il basket in serie A, per una città medio-piccola un bel fermento sportivo, e il nostro obiettivo deve essere quello di fornire impianti all’altezza.

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