In Trentino nel 2022 2.600 diagnosi di tumore e 1.471 morti

In Trentino nel 2022 hanno ricevuto la diagnosi di tumore 2600 persone, 1400 maschi e 1200 femmine. I morti sono stati 1471. Ogni giorno ci sono stati quindi 7 casi di diagnosi e 4 morti. I tumori più frequenti, dopo quelli della pelle poco aggressivi e spesso non segnalati dai registri, sono il cancro della mammella, del colon retto, polmone, prostata, vescica; mentre per mortalità sono il cancro del polmone, poi colon retto, fegato e mammella.

Non sono note le cause di tutti i tumori ma di molti sì. In Trentino il 23% delle persone fuma e tutti sanno quanto pesanti siano i danni causati da quel vizio: ogni anno al mondo a causa del fumo muoiono 8 milioni di persone (in Italia 93.000) e più di un quarto sotto i 65 anni. Su 100 fumatori 50 moriranno per malattie causate dal fumo: broncopatie, cardiopatie (infarto), vasculopatie (ictus) e 19 tipi di tumore, tra cui il cancro al polmone, vescica, cavo orale.

Il fumo passivo è dannoso, soprattutto nelle abitazioni dei fumatori: aumenta del 20% il rischio di tumori. Le sigarette elettroniche e a tabacco riscaldato non espongono ai prodotti di combustione del tabacco che sono cancerogeni ma creano dipendenza da nicotina e danneggiano il sistema respiratorio.

Le attività contro il fumo svolte dalla Lilt sono molteplici: a parte gli incontri con la popolazione, si agisce nelle scuole elementari con il progetto Agenti00Sigarette, incontri nelle scuole superiori con lo psicologo e supporto individuale per smettere di fumare, infine con la creazione di libretti illustrati a fumetti sui danni da fumo.

Anche quest’anno la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica LILT vede come tradizionale “testimone” l’olio evo (extravergine di oliva), ricco di composti naturali bioattivi: sono numerosissime le evidenze scientifiche che hanno dimostrato il ruolo positivo per la salute dell’uso quotidiano di evo come principale condimento. È stato dimostrato la riduzione del rischio cardiovascolare, della sindrome metabolica, il rallentamento dell’invecchiamento ed infine un’azione antitumorale, il tutto senza effetti collaterali. Fa parte della dieta mediterranea, riconosciuta come patrimonio immateriale dall’Unesco nel 2010, caratterizzata dall’abbondante consumo di alimenti di origine vegetale, verdura e frutta fresca e di stagione possibilmente km0, frutta a guscio, legumi e cereali integrali.

Un problema particolarmente sentito in Trentino è quello dell’eccessivo consumo di alcol che è un cancerogeno soprattutto nel caso dei superalcolici o se assunto in grandi quantità. È necessario limitare il consumo di alcolici al massimo con 2 bicchieri al giorno di vino/birra per gli uomini durante i pasti e un bicchiere per le donne. La raccomandazione di Lilt Trento è “bere poco per poco rischio”. Particolarmente dannoso il “binge drinking” ovvero l’assunzione smodata di alcol praticata dai giovani in occasione di feste o nei fine settimana.

L’attività fisica fa sempre bene anche in malattia ed è praticata dall’80% dei trentini, ma non è sufficiente visto che il 29% di loro sono in sovrappeso e il 9% sono obesi. Sempre più importante è il ruolo dell’inquinamento atmosferico e dell’esposizione alle radiazioni, in particolare a quelle ultraviolette, responsabili dell’aumento dei tumori cutanei ed evitabili con una buona protezione (crema solare e indumenti) e con una prevenzione secondaria. In merito al tumore al collo dell’utero potrebbe essere azzerato se tutti i giovani si vaccinassero per il Papilloma Virus (Hpv).

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