Alcide De Gasperi e quell’idea di pluralismo ancora attuale

Una foto storica di Alcide De Gasperi

“Non è un caso che il grande statista trentino viva un momento di grande ripresa. Come se da più parti si avvertisse che il suo insegnamento è più che mai necessario. Specie laddove il suo disegno restò incompiuto”. Lo sottolinea Giorgio Girelli, coordinatore del Centro studi sociali “A. De Gasperi”, in occasione del 71esimo anniversario della scomparsa dello statista trentino.

Oggi – rileva – “l’Europa si trova di fronte a nuove sfide geopolitiche che rendono più che mai attuale la necessità di una difesa comune. Diceva Winston Churchill: ‘Più riesci a guardare indietro, più riesci a guardare avanti’. E guardando indietro appunto riaffiora il progetto della Comunità europea di difesa (Ced) così come immaginata da De Gasperi. La sua visione prevedeva una difesa comune come espressione di una legittima unione politica, fondata sul consenso popolare e su istituzioni rappresentative”.

Per De Gasperi, continua Girelli, “la difesa comune non era solo una questione militare, ma un passo fondamentale per un’integrazione politica più profonda. Quindi non certo un guerra-fondaio, ma un pace-fondaio considerando che la ‘comunità d’armi dovrà dare vita per necessaria evoluzione a una comunità politica ed economica più vasta e profonda”.

“Il fallimento della Ced – ricorda il coordinatore del Centro studi sociali – fu segnato il 30 agosto 1953 dalla mancata ratifica da parte del Parlamento francese, grazie alla convergenza tra De Gaulle e i comunisti. A oltre settant’anni di distanza da quegli eventi, l’assenza di una difesa comune – specchio di una più generale incompiutezza politica dell’Ue – è però ancor più avvertita – come ha recentemente rilevato lo storico Paolo Valvo – nel nuovo contesto geopolitico segnato dal revisionismo aggressivo da parte della Federazione russa”.

“Il disegno degasperiano invitava a non separare integrazione militare e sovranità politica condivisa. De Gasperi difendeva un’identità europea radicata nella cultura e nella spiritualità“, prosegue Girelli, evidenziando che “la sua idea di pluralismo resta attuale: costruire unità rispettando le diversità. Una lezione preziosa, anche per l’Europa di oggi”.

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