A colloquio con Cinzia, sulla “sua” panchina davanti all'Hospice di Villa Igea: “Combatto con le unghie e con i denti...”
L'Arcivescovo parla anche di Comunità di valle: “Non bisogna espropriare il popolo della possibilità di esprimersi”. Sulla cooperazione: “Attenti a non voler capitalizzare”.
Dopo la vittoria schiacciante dei sì ai referendum di domenica scorsa, i Comuni trentini passando da 208 a 178. I “nuovi” andranno a votare nella primavera 2016. Nei 10 Comuni che hanno respinto la fusione di voterà invece nell'autunno di quest'anno.
Parla il vescovo trentino di Witbank, Giuseppe Sandri: “A vent'anni dalla fine dell'apartheid, il cambiamento è stato radicale. Ma il razzismo non è scomparso”.
Nel suo intervento l'arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, ha ricordato l'opera di assistenza alla popolazione che la Chiesa di Trento svolse in quegli anni.
Sono 75.000 gli scout dell'AGESCI che la mattina di sabato 13 giugno si riuniranno in piazza San Pietro, da tutta Italia, per incontrare Papa Francesco. Tra loro anche 325 trentini.
Il Premio della Fondazione altoatesina va nei Balcani. E quest'anno la manifestazione “Euromediterranea” si svolgerà in Bosnia: a 20 anni dal genocidio, nel ricordo di Alex Langer.
Il cibo, ha detto Bressan, “è diritto e dovere primario”: diritto per chi non è in grado di procurarselo da solo (per età, invalidità, emarginazione, ingiustizia sociale, disoccupazione forzata...); dovere di condivisione per ogni cristiano verso gli altri.
Quasi un centinaio ogni giorno: cresce al Brennero il numero dei profughi. Fino al 17 giugno il blocco imposto dalla Germania per il G7 aumenta il numero delle riammissioni in Italia. Nostra visita alla struttura di accoglienza gestita dalla Provincia di Bolzano
Davanti ad un folto pubblico è stato presentato lo scorso fine settimana a Levico Terme il volume “Il silenzio ed il canto”.
L'assistente sociale Christina Tinkhauser, responsabile per la zona di Vipiteno dell'assessorato provinciale ai servizi sociali, non parla di numeri, ma di volti, di singole persone, famiglie.
Nell’ambito delle manifestazioni del 23 maggio scorso a Innsbruck, per il centenario dell’entrata in guerra del regno d’Italia contro la monarchia asburgica, sono intervenuti anche i vescovi, non nello spirito della “celebrazione degli eroi” ma, come ha spiegato il presule di Innsbruck Manfred Scheuer, facendo appello alla “memoria del dolore”.