Il 2016 sarà ricordato come l'annus horribilis del conflitto siriano, che dal 2011 ad oggi ha presentato un campionario di orrori al quale l'opinione pubblica internazionale si è ben presto assuefatta. Ma anche come l'anno dei corridoi umanitari.
Tra Gaziantep e Aleppo ci sono solo 92 chilometri: due città vicine, geograficamente e storicamente, ora divise dalla guerra. Viaggio nel sud della Turchia, al confine con la Siria
La comunità internazionale si adoperi concretamente “per fare di Aleppo una Zona di Sicurezza” facendo cessare i bombardamenti aerei: dalla Custodia di Terra Santa alla società civile trentina, si moltiplicano gli appelli per giungere alla pace in Siria, dopo cinque anni di guerra.
Regge in Siria la fragile tregua sottoscritta da Stati Uniti e Russia e in vigore dalla sera del 12 settembre. L’inviato speciale Onu per la Siria, Staffan de Mistura, chiede ulteriori sforzi per garantire la sicurezza dei convogli carichi di aiuti per le zone più in difficoltà.
Il dramma della Turchia e la fuga dalla Siria nelle parole del vicario apostolico in Anatolia, il gesuita padre Paolo Bizzetti, che ha incontrato mons. Tisi.
La mostra “Al Hamdulillah. Dalla Siria al Trentino” racconta con le fotografie di Alessio Romenzi, Augusto Goio, e Mattia Civico la vita delle persone in Siria e in Libano e il loro viaggio fino in Italia attraverso il corridoio umanitario.
Il Consiglio europeo è chiamato a discutere la proroga o meno delle misure restrittive nei confronti del regime siriano, in scadenza il prossimo 1 giugno. L’embargo pesa però su tutto il popolo, evidenziano i promotori dell’appello “Basta sanzioni alla Siria e ai siriani”.
E' arrivato in Italia un secondo gruppo di profughi siriani, grazie ai corridoi umanitari. Di questa esperienza ha parlato a Bruxelles il consigliere provinciale Civico.
Alla vigilia della visita di papa Francesco all'isola greca di Lesbo, il secondo appuntamento della rassegna “Trovarsi Altrove - migrazioni tra miti e realtà” ha proposto all'Auditorium di Mori storie di vita di migranti nel Mediterraneo e nei campi profughi in Libano e in Grecia.
Ad.dar (in arabo "la casa") è un centro culturale pensato per i rifugiati siriani presenti a Istanbul. Si basa esclusivamente sul volontariato.
Spicca, nei faticosi tentativi avviati a Ginevra per arrivare alla pace, l'assenza della voce di chi dalla Siria è stato costretto a fuggire. Spiega un leader della comunità siriana di tutta la zona di Akkar: “Ai colloqui di Ginevra vogliamo portare la voce della popolazione civile”.
L'arrivo a Roma dei primi 93 profughi siriani giunti in Italia grazie a un corridoio umanitario. Un progetto ecumenico che dimostra che un’accoglienza sicura e umana, che guarda ai migranti non come numeri ma come persone, è non solo possibile, ma anzi auspicabile.